Raccolta rifiuti porta a porta

Il nuovo piano industriale di 5 valli non va bene. Così il presidente del Consorzio servizio rifiuti (Csr) di Novi Ligure, Angelo Ravera, nell’ultima assemblea dei sindaci del consorzio, quando è stato fatto il punto sulla situazione della società che ha sede a Monleale e che gestisce la raccolta rifiuti nella ex Comunità montana Terre del Giarolo e ad Arquata Scrivia. A giugno la 5 Valli ha ottenuto un’ulteriore proroga fino a dicembre per attivare il nuovo servizio di raccolta rifiuti in tutti i 37 Comuni soci, avviato finora solo in una decina di paesi. Secondo Ravera, il piano industriale di 5 valli, presentato in ritardo, è “carente della relazione tecnica e cronoprogramma, questo non consente di verificare le potenzialità di riequilibrio della società. Il consorzio è preoccupato anche per l’esito del cospicuo finanziamento regionale, collegato all’attivazione del nuovo servizio. Appare necessaria, conclude, una presa di coscienza dei Comuni soci di 5 Valli”. Ravera ha chiesto all’assemblea di esprimersi, anche rispetto all’esposizione della società nei confronti di Srt, gestore delle discariche di Novi e Tortona nelle quali vengono smaltiti i rifiuti indifferenziati. I sindaci dei Comuni soci di 5 valli, almeno alcuni dei presenti, hanno però difeso la società e in particolare l’operato dell’amministratore unico, Paolo Caviglia. Pierpaolo Bagnasco, sindaco di Stazzano, ha affermato che “occorre spendersi per risolvere i problemi.

L'ingresso della discarica di rifiuti di Novi Ligure
L’ingresso della discarica di rifiuti di Novi Ligure, dove vengono conferiti i rifiuti indifferenziati.

Il nuovo amministratore unico si sta muovendo in maniera produttiva e molti Comuni si stanno adoperando per l’aggiornamento del piano industriale. È fondamentale lavorare insieme abbandonando i campanilismi”. Opinione simile da Luca Bigiorno, assessore di Villalvernia, secondo il quale “il debito di 5 Valli è inferiore a quello che si dice. Il porta a porta è in attivazione in quattro Comuni di pianura”. Per Sara Bonadeo, vicesindaco di Costa Vescovato, “molti dei 37 Comuni credono ancora di potercela fare”, mentre Andrea Ferrari, sindaco del Montegioco, ha sostenuto che “rispetto al passato adesso occorre risolvere i problemi, anche se per i Comuni piccoli è difficile sostenere l’impatto”. Critiche invece da Francesco Di Vanni, sindaco di Fraconalto: “Durante l’ultima assemblea sono stati accordati a 5 Valli quattro mesi di proroga e già in quella sede la presenza dei sindaci del bacino era limitata. Adesso hanno fatto mancare il numero legale e diventa difficile aiutarli. Importante è non far ricadere la crisi sugli altri Comuni”. Per il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, “tutto si può risolvere se c’è unità di intenti. L’evoluzione di 5 Valli denota invece una rottura tra i sindaci, nelle cui mani è il destino della società. Finché ci sarà campanilismo non si potranno trovare soluzioni. Bisogna invitare i sindaci a una seria riflessione e, se ci sono insoluti, la responsabilità deve ricadere su chi li ha causati, anche non partecipando alle riunioni”.