Da 6400 a 5800 in dieci anni: la popolazione di Serravalle Scrivia è scesa di circa 600 abitanti tra il 2011 e il 2021 ma secondo il sindaco, Alberto Carbone, “Serravalle deve ragione come se fosse una città”. Lo ha detto in Consiglio comunale, nell’ultima seduta dove si è discusso il progetto preliminare della variante dedicata al raddoppio di via Roma e del Piano particolareggiato. Il primo cittadino, in procinto di conclude il suo secondo mandato dopo essere stato vicesindaco, ha fatto riferimento alla maxi area commerciale presente sul territorio, sostenendo che con i 50 mila visitatori al giorno che in alcuni periodi dell’anno arrivano da tutto il mondo Serravalle deve pensare in grande e non come un paese. Ma Serravalle, per l’appunto, cos’è? Secondo gli amministratori comunali l’intervento su via Roma è un treno da non perdere che potrà portare il centro storico a una rinascita ed evitare, è stato detto, “che tutti si spostino a Ca del sole”.

Un’immagine di Serravalle

La parte più antica di Serravalle, secondo Carbone, deve puntare in futuro in particolare sul ricettivo per dare ospitalità ai clienti dei centri commerciale e, a tal proposito, “deve ragione da città”. Una “grandeur” che non è piaciuta al gruppo di opposizione Serravalle futura, che con Walter Zerbo ricorda: “La realtà è che la gente scappa da Serravalle. Abbiamo perso centinaia di residenti in poco tempo. Forse anche per la gestione da parte dell’amministrazione comunale. Altro che città: abbiamo una stazione ferroviaria fatiscente, quasi del tutto abbandonata e strade in pessime condizioni. La priorità del sindaco è che si deve ragionare come se fossimo una città? A mio avviso, invece, Serravalle deve ritornare a essere un paese”.