Viale Saffi a Novi Ligure

L’accusa chiedeva la condanna per tentato omicidio ma la Cassazione, come nei due gradi di giudizio precedenti, ha confermato una pena a due anni per lesioni aggravate nei confronti di Jalal Imad, il marocchino che nel 2018 accoltellò in via Saffi, a Novi Ligure, il novese Riccardo Giotta. I due, secondo la sentenza, vennero alle mani dopo una discussione finita in lite per via del cane di Giotta: quest’ultimo colpì Imad al volto con una testata e il marocchino reagì colpendolo con alcune coltellate con una lama mai ritrovata della quale non è stato possibile stabilire la lunghezza. Secondo Giotta era lunga 25 cm, solo sette per l’imputato. Il novese fu ferito alla gamba e la torace, con un colpo inferto non lontano dal cuore, e rischiò la vita. La Procura contestò il tentato omicidio ma il gip optò per il reato di lesioni aggravate e condannò Imad a due anni, pena confermata dalla Corte d’Appello. Sia la Procura che l’imputato hanno presentato ricorso in Cassazione. I giudici romani hanno confermato la sentenza di secondo grado: se il marocchino avesse voluto uccidere il novese non avrebbe sferrato solo due colpi ma molti di più.