Le cascate di Rigoroso di Arquata

Ventitré chilometri fra i boschi dell’Appennino con partenza dall’Acqua Fredda, località di Rigoroso, e arrivo ad Arquata. Il Comune ha presentato il progetto al Gal Giarolo nella speranza di ottenere 72 mila euro di fondi europei su un totale di 80 mila per un percorso che parte dalla stazione di presa dell’acquedotto che porta acqua a Novi Ligure al Novese, tubazione voluta a inizio ‘900 dal conte Edilio Raggio e ancora oggi utilizzata. L’Acqua fredda è caratterizzata da ruscelli e laghetti dove vivono anfibi come le salamandre e i tricotteri, farfalle che nascono nell’acqua in larve simili a pezzetti di legno rivestite da un “guscio” colorato. Fra le piante si ricorda la saxifraga rotundifolia, fiore tipico del clima alpino.

Uno dei laghetti dell’Acqua fredda

“Il percorso progettato – spiega il consigliere comunale Dario Debenedetti – prevede di arrivare tra i boschi sopra Borlasca, frazione di Isola del Cantone già in Liguria, poi seguendo il crinale che segna il confine con la provincia di Genova si arriva alle sorgenti dell’acquedotto di Sottovalle, purtroppo a rischio a causa del Terzo valico. Una volta scesi in paese si risale verso cascina Cappelletta, poi sopra Pratolungo di Gavi e al santuario di Montaldero e, tramite la Strada dei soldati, si arriva ad Arquata Scrivia”. Nel progetto sono coinvolti i consorzi fondiari di Rigoroso e Sottovalle con le rispettive pro loco, la Curia per il santuario di Montaldero e Gestione Acqua per la stazione di rilancio dell’Acqua fredda. La società novese, gestore dell’acquedotto voluto da Raggio, ha già rifatto il tetto dello storico edificio e potrebbe creare un piccolo museo al suo interno.