Era stato sfiorato e coinvolto, nella sua lunga carriera politica, da indagini e processi dai quali è però sempre risultato estraneo, da punto di vista penale, innocente. Gianfranco Chessa, politico e dirigente pubblico novese, verrà salutato per l’ultima volta domani, alle 15,30, nella chiesa di San Pietro a Novi Ligure dopo essere spirato domenica mattina a 78 anni, nell’ospedale San Giacomo, in seguito a una lunga malattia. Era nato a Marciana Marina, nell’isola d’Elba, nel 1940 ma ha sempre vissuto a Novi, dove è stato consigliere comunale della Democrazia cristiana dalla metà degli anni Sessanta fino all’inizio degli anni Novanta. È stato, tra il 1985 e il 1990, vicesindaco di Mario Angeli nella giunta sostenuta dal pentapartito, con il Pci per la prima volta all’opposizione. È stato anche presidente dell’azienda sanitaria, che all’epoca si chiamava Usl 73, nonché senatore Dc per alcuni mesi nel 1991, subentrando a Carlo Donat Cattin.

Gianfranco Chessa

Dal 2000 era diventato segretario generale della Provincia di Vercelli, il suo ultimo incarico pubblico, mentre, politicamente, dopo la fine della prima Repubblica, si era avvicinato al centrodestra e in particolare a Roberto Rosso, seguendolo tra Forza Italia e Futuro e libertà, il partito di Gianfranco Fini. Il ruolo dirigenziale nell’amministrazione provinciale vercellese lo vide imputato nel processo Terre d’Acqua, legato all’uso dei fondi pubblici a disposizione della fondazione creata per rilanciare il territorio di Vercelli. Un procedimento che, alla fine, vide Chessa assolto. Il suo nome era citato anche nelle intercettazioni dell’indagine Alchemia, riferita alle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti del Terzo valico. Chessa era risultato fra le persone che sarebbero state contattate da Orlando Sofio, poi a processo per associazione mafiosa, per far ottenere alle aziende legate alle cosche calabresi i lavori del Valico in cambio di sostegno elettorale. L’ex senatore ha sempre sostenuto di non aver mai ricevuto, per questa vicenda, alcun avviso di garanzia o comunicazione dai magistrati. Il politico novese era noto per la sua rubrica che con la quale ogni settimana commentava la politica locale sul settimanale Panorama di Novi e prima ancora su Il nostro Giornale di Gavi. Chessa lascia le figlie Francesca, Lorenza e Giovanna e la moglie Elvira. Il rosario stasera alle 19 sempre a San Pietro.