Rinnovato per altri quattro anni il piano provinciale di controllo della volpe. La Provincia ad aprile aveva sottoposto all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione dell’ambiente, che fa capo al ministero dell’Ambiente, la documentazione relativa al piano per gli anni 2019-2023. Si tratta del rinnovo del precedente piano riferito al periodo 2015-2018. L’Ispra ha espresso il proprio parere favorevole all’abbattimento della specie, considerata dannosa. Nelle zone di ripopolamento e cattura (zrc) vengono allevati lepri e fagiani prima di essere immessi nel territorio per la caccia e sono proprio questi animali la preda preferita della volpe. Il piano, approvato ad aprile, è attuato infatti all’interno delle zrc provinciali e nelle immediate vicinanze in base alle indicazioni dell’Ispra.

Palazzo Ghilini, sede della Provincia

Gli abbattimenti possono essere attuati a confini delle zrc solo in base a “una specifica istruttoria tecnica da parte della Provincia, ad esempio nel caso vengano rilevate tane attive a breve distanza dai confini di tali istituti”. Sempre ai confini delle zone di ripopolamento e cattura non possono essere impiegati cani da seguita, anche se particolarmente addestrati, poiché, ha stabilito l’Ispra, ciò “comporta rischi di impatto su altre specie e va pertanto escluso nell’ambito della realizzazione di programmi di controllo sulla volpe”. Gli abbattimenti delle volpi sono attuati dal personale del Servizio vigilanza faunistica della Provincia insieme ai proprietari dei terreni interessati in possesso della licenza di caccia, con l’ausilio di cani da tana o tramite l’abbattimento individuale con arma da fuoco. Il piano non indica nessuna cifra sulle volpi da abbattere.