Nicoletta Albano teme la sconfitta alle elezioni del 20 e 21 settembre, per questo ha inviato una lettera ai gaviesi con la quale lancia accuse a tutti, dagli ex alleati ai giornali fino a imprecisati “poteri forti”, e chiede ancora fiducia ai suoi elettori, nonostante le indagini per concussione e peculato che la riguardano, reati gravissimi per un pubblico ufficiale quale era lei nelle vesti di vicesindaco, fino alla fine di gennaio. Albano spara disperatamente nel mucchio ma soprattutto addosso a Rita Semino, definendola una “traditrice che mi ha pugnalata alla schiena”. Le accuse nei confronti dell’ex “nonna sindaco”, eletta quattro anni primo cittadino con oltre 1.600 preferenze, 600 delle quali portate dalla Albano, riguardano la denuncia che quest’ultima avrebbe presentato dopo il 29 dicembre 2019: quel giorno Semino fu convocata nel suo ufficio dalla Albano per essere costretta, secondo le accuse dalla magistratura alessandrina, a firmare le dimissioni per motivi che nessuno ha ancora compreso, se non l’ansia della Albano di tornare a indossare la fascia tricolore un anno prima della fine del mandato. Albano avrebbe usato un ricatto nei confronti della Semino, la quale si è poi rivolta alla Procura. “Mi ha denunciato – scrive Albano – dichiarando contro di me di tutto e di più, arrivando persino a dire che avrei potuto mandare un sicario a ucciderla”. Parole, quelle riferite al “sicario”, che all’inizio della campagna elettorale erano già state diffuse in paese dai candidati lista della Albano, Gavi nel cuore, e che ora sono state messe addirittura per iscritto.

La lettera arrivata nelle case dei gaviesi, firmata Albano

Poi c’è la candidatura della Semino con la lista SìAmoGavi, considerata da Albano la conferma di un imprecisato “tradimento politico” iniziato ben prima e già fatto trapelare sui social dai sostenitori della Albano stessa. In realtà è stata quest’ultima, nel 2019, a corteggiare l’opposizione proponendo ai piani alti del Pd di creare una lista unica, venendo però rispedita al mittente. Poi ci sono le indagini penali: oltre alla concussione c’è l’accusa di peculato mossa dalla Procura per aver utilizzato 33 mila euro di soldi dei gaviesi per articoli per animali, droni, scope elettriche e viaggi, anche in Russia, non si sa per per uso strettamente personale o per le persone a lei vicine. Albano non cita questa indagine ma parla in generale di “vicenda allucinante”, si dice pronta a “dimostrare la mia buona fede” e chiede l’appoggio soprattutto “della tante persone in difficoltà che mi vanto di aver aiutato”, cioè la rete clientelare che ha allestito in venticinque anni di amministrazione della quale sta emergendo il peggio. Inevitabili le accuse ai giornali e a chi ha fatto trapelare le inchieste “a pochi giorni dal voto”: l’ex vicesindaco ricorda di aver presentato querele ma anche di essere perseguitata dai “poteri forti”, che le vorrebbero impedire di tornare primo cittadino. Nessun mea culpa per essersi ricandidata nonostante le indagini. D’altronde, non si chiamerebbe Nicoletta Albano.