Gli amministratori comunali di Serravalle Scrivia denunciano chi parla di ‘ndrangheta. La giunta guidata dal sindaco Alberto Carbone, come annunciato più volte dal primo cittadino, ha infatti dato mandato a un legale per presentare una denuncia-querela nei confronti di Giornale7 e di chi scrive per via degli articoli pubblicati dal 3 gennaio scorso in poi nei quali si è dato conto di quanto emerso nel processo partito dall’indagine Alchemia, in corso a Palmi, in Calabria, nei confronti coloro che vengono considerati dagli inquirenti appartenenti alle cosche Raso-Gullace e Gagliostro-Parrello, tra i quali Orlando Sofio, imprenditore di Novi Ligure, e Marianna Grutteria, di Serravalle Scrivia, per l’accusa referenti sul territorio dell’organizzazione criminale calabrese.

Dalle intercettazioni citate nel processo e nella memoria depositata dall’associazione Casa della legalità di Genova sono emersi i rapporti tra i due imputati e alcuni amministratori comunali (non indagati) e gli incarichi che il Comune ha assegnato alla Euroservizi, impresa di pulizie intestata alla Grutteria ma di fatto in capo a Sofio, ditta definita riconducibile alla cosca Gagliostro-Parrello. Carbone e la sua giunta si sono sentiti diffamati non dal contenuto degli atti processuali e dalle parole pronunciate, per esempio da Sofio, che nel 2012, alla vigilia delle elezioni amministrative serravallesi, al telefono diceva che avrebbe sostenuto proprio Carbone “perché lui qualcosa mi dà, mi ha sempre dato una mano”.

Orlando Sofio

Gli amministratori si sono sentiti offesi dagli articoli che hanno dato conto di queste intercettazioni, definiti nella delibera di incarico al legale per procedere con la querela “lesivi dell’onore e del decoro dell’amministrazione comunale. È di palmare evidenza la valenza diffamatoria dell’articolo in parola (il riferimento è all’articolo del 3 gennaio, ndr), ricco di sottintesi che, senza poggiarsi su alcuna prova, spingono i lettori a pensare che vi sia un collegamento collusivo tra l’amministrazione comunale e l’associazione criminale”. La giunta ritiene inoltre che anche gli articoli successivi sia stati scritti allo scopo di sferrare “attacchi denigratori all’amministrazione comunale, che colpiscono non solo gli organi politici, ma anche l’apparato professionale, nelle parti incaricate a gestire i contratti di appalto ed i tributi locali”.

Marianna Grutteria
Marianna Grutteria

Per Carbone & C siamo di fronte “ad attacchi giornalistici basati su sottintesi diffamatori, consistenti nel far credere nell’esistenza di un collegamento dell’amministrazione con soggetti che risultano imputati nell’ambito del processo Alchimia”. Già nell’ultimo Consiglio comunale, durante il quale, nessuno ha citato le intercettazioni e la memoria della Casa della legalità, Carbone aveva lanciato messaggi “minacciosi” all’indirizzo di Giornale7 (“Chi pesca nel torbido prima o poi annega”). Ora ha mantenuto la promessa di denunciare chi parla della presenza della ndrangheta sul territorio e, come si diceva, citata documenti depositati in un processo. Processo nel quale, proprio per tutelare l’immagine del Comune, messa a dura prova dalle parole pronunciate da Sofio al telefono con i suoi sodali e riportate da Giornale7, Carbone avrebbe potuto far costituire l’ente parte civile contro l’imprenditore novese e la Grutteria. Finora, a quanto risulta, non l’ha fatto. C’è da chiedersi il motivo di questa scelta.