sede del municipio di Tortona
Il municipio di Tortona

Dai dati relativi alle cause di mortalità e di ricovero ospedaliero degli ultimi 35 anni, a Tortona, emerge che mentre prima le patologie più frequenti erano a livello gastroenterico, ora invece sono aumentate in maniera significativa le malattie respiratorie, con una tendenza al rialzo del tumore al polmone. Dal 1980 al 2015, inoltre, le cause di morte per tumore maligno in genere registrano un +5,7% rispetto al resto del Piemonte.

Risulta da uno studio fatto in collaborazione con l’Asl e finanziato dal Comune, realizzato in rete tra diverse realtà di settore, presentato lunedì 8 aprile nella sala Romita del municipio. I dati si basano sulle diagnosi scritte nelle cartelle cliniche e sui documenti registrati nelle anagrafi comunali e regionali. Sono stati analizzati da Gerardo Bonomo, epidemiologo e statistico sanitario che li ha trasformati in informazioni di tipo statistico.

«In passato i killer erano più spostati sul gastroenterico, quindi fegato, pancreas, vie biliari, stomaco – dice Maria Grazia Pacquola, responsabile dell’Unità di Senologia dell’Asl e assessore comunale alla Salute e all’Ambiente -. Adesso invece è diventato statisticamente significativo l’aumento di ricoveri per le malattie respiratorie. Mi riferisco sia alle malattie di tipo infiammatorio (bronchiti, asma, polmoniti, enfisema) sia ai tumori al polmone».

I dati riguardano i 27.286 abitanti di Tortona e sono sovrapponibili allo studio fatto negli anni scorsi sulla popolazione della Bassa Valle Scrivia, altre 18 mila persone, per un totale di circa 45 mila, confrontati con la popolazione di tutto il Piemonte, 4.380.000 abitanti.

Il tasso di ricovero risulta superiore per i maschi per i tumori al polmone, per le femmine per il diabete mellifluo; per maschi e femmine, invece, per bronchite, enfisema e asma. A Tortona però si muore meno che altrove per le malattie infettive.

«In un momento in cui assistiamo a una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria – aggiunge Pacquola -, sapere di cosa si ammala e di che cosa muore la popolazione è importante per capire quali scelte fare in ambito di servizi da erogare, informazioni da dare e risorse da investire. E siccome in Consiglio regionale è stata approvata la proposta, arrivata ormai a Roma, di istituire in provincia un istituto di ricerca e cura a carattere scientifico proprio sulle malattie ambientali, il fatto che a Tortona sia stato fatto questo studio e che ci si sia resi conto che in effetti c’è una prevalenza rispetto al resto del Piemonte di malattie legate all’ambiente, fa capire che ha senso istituirlo coinvolgendo le strutture che hanno eseguito lo studio e stanno cercando di capire come mai è successo».

I dati, infatti, risultano di primaria importanza nella sorveglianza dello stato di salute della popolazione e, conseguentemente, nella programmazione di idonei interventi di medicina preventiva.

«In letteratura scientifica è evidente una correlazione tra malattie polmonari e inquinamento atmosferico; più complicato è trovare le stesse evidenze quando il campione di popolazione esaminato è ridotto e quando si hanno molteplici vie di esposizione a inquinanti diversi e diversi stili di vita – dice il direttore del Dipartimento territoriale Piemonte Sud Est dell’Arpa, Alberto Maffiotti -. Se dovessimo valutare la qualità dell’aria di Tortona negli ultimi 10 anni – dice -, si evidenzierebbe una tendenza continua al miglioramento nella concentrazione delle polveri e di alcuni gas inquinanti. Difficile dire se questo miglioramento è sufficiente a ridurre gli effetti sulla popolazione. A mio avviso oltre all’inquinamento evidente in questa parte della pianura padana è necessario valutare gli effetti sinergici del clima che evidenzia un aumento nelle temperature medie annuali e nella diminuzione, in particolare nel periodo invernale, della piovosità e delle nebbie, situazione che può aver modificato negli ultimi anni la modalità di esposizione in particolare per le componenti più fini delle polveri e per alcuni gas».