Il Cociv non collabora sul rispetto delle regole sugli appalti del Terzo valico dei Giovi. L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha recentemente deliberato la necessità, da parte del consorzio e di Rfi, committente della linea ferroviaria tra Genova e Tortona, di rimettere a gara parte dei lavori già assegnati a Seli Oversas, società di cui We Build, a sua volta socio di maggioranza del Cociv stesso, è proprietario. Una situazione che, secondo l’Anac, ha violato la norma che impone al Cociv di assegnare il 60% degli appalti a imprese esterne tramite gare a evidenza pubblica. We Build, negli anni scorsi, ha acquisito Seli Overseas e con essa i lavori nei cantieri del Terzo valico di Val Lemme, a Voltaggio, e Libarna, a Serravalle Scrivia, dove operava la Grandi Lavori Fincosit, acquisita da Seli Overseas, che aveva ottenuto anche l’appalto del cantiere di Radimero, ad Arquata Scrivia, insieme alla Toto Costruzioni. Quest’ultima ha poi abbandonato i lavori, lasciando il cantiere solo alla Seli Overseas, che in questo modo, secondo l’Anac,“non è più un’impresa terza” rispetto al Cociv.

Giuseppe Busia, presidente Anac

L’Autorità nazionale anticorruzione, presieduta da Giuseppe Busia, ha chiesto “una ricognizione delle lavorazioni da poter porre a gara, valutando tutte le attività ancora da realizzare” e fa sapere che “Rfi si è mostrata pronta ad adeguarsi in maniera rapida ai nostri rilievi e alle nostre indicazioni, consapevole del rischio che i finanziamenti europei vengano perduti, e i lavori siano sospesi”. La società del gruppo Fs spiega: “Preso atto della comunicazione di Anac, Rfi si è immediatamente attivata per chiedere al consorzio Cociv un nuovo piano con l’obiettivo di garantire il massimo ampliamento degli affidamenti a terzi con procedure comunitarie senza pregiudicare il programma del PNRR”. Sono infatti a rischio i fondi europei garantiti al Terzo valico. Il Cociv, invece, secondo l’Anac, “finora, non ha mostrato di volersi adeguare. Resta il fatto che, se non si adegua, si andrà in contenzioso giudiziario”. Il rapporto tra l’Anac e il consorzio finora è stato “interlocutorio” ma l’Autorità anticorruzione precisa di voler fare in modo che “i lavori vadano avanti e che i fondi non siano persi. Pertanto si è messa a disposizione delle parti (attualmente in particolare di Rfi), per trovare i modi migliori per sanare le clausole contrattuali violate, e quindi procedere con l’opera e con l’ottenimento dei fondi”. Il Cociv non rilascia dichiarazioni sull’argomento.