Le premesse di come sarebbe andata a finire la nomina del nuovo presidente delle Aree protette dell’Appennino Piemontese si possono leggere nel verbale della seduta del 23 settembre della Comunità delle aree protette, l’organo che comprende i sindaci, le Unioni montane e la Provincia. All’ordine del giorno c’erano le prime valutazioni sulle designazioni per il ruolo di presidente e dei consiglieri dell’ente. I nomi che vengono fatti sono quelli del presidente uscente, Dino Bianchi, del suo vice Danilo Repetto e di Gianni Repetto, in carica dal 2001 al 2011 alla guida dell’allora Parco Capanne di Marcarolo. Tutti e tre avevano presentato le loro candidature alla Regione e l’assemblea aveva fatto le sue legittime valutazioni su ognuno ma solo uno dei tre era stato inviato a spiegare il suo “programma”, Danilo Repetto, secondo il quale “i programmi (di gestione dell’ente, ndr) debbano essere costruiti con la amministrazioni locali e non in autonomia dai presidenti dell’ente” . Una situazione sulla quale aveva avuto da ridire il sindaco di Voltaggio, Giuseppe Benasso: per lui si dovevano sentire anche gli altri due candidati, ma così non è stato.

Danilo Repetto

Due giorni fa si è arrivati alla designazione ufficiale in una nuova seduta della Comunità, a Lerma, alla presenza dell’assessore regionale ai Parchi Fabio Carosso, il quale ha reso noto che i candidati alla presidenza erano, oltre a Danilo Repetto, due “sconosciuti”, tali Giuseppe Colombo e Giuseppe Bobbio, secondo alcuni personaggi in quota Lega. Nessuna traccia di Bianchi e Gianni Repetto. Secondo quanto ha affermato l’assessore, la loro esclusione è dovuta a vizi formali: nella domanda di Bianchi non è stata riconosciuta come sua la firma su un documento, per Gianni Repetto sono stati evidenziati i suoi due mandati da presidente.

Dino Bianchi, presidente del Parco dell'Appennino Piemontese
Dino Bianchi, presidente uscente delle Aree protette dell’Appennino Piemontese

La norma che vieta il terzo incarico è stata però emanata nel 2014, tre anni dopo la fine del suo secondo mandato. Nessuno però, durante la seduta, almeno secondo la delibera, ha avuto da ridire: unanime il voto dei 13 presenti a favore di Danilo Repetto, che ora dovrà essere ufficialmente nominato dalla Regione. Tutti d’accordo anche sui consiglieri: Marco Guerrini, sindaco di Carrega Ligure; Francesco Arecco, consigliere comunale di Bosio; Marco Moro, agricoltore di Borghetto Borbera per le associazioni agricole; Giacomo Briata, di Legambiente, indicato dalle associazioni ambientaliste. Sulla nomina di Danilo Repetto sul quale però rischiano di aprirsi vertenze legali: i due esclusi al momento non rilasciano dichiarazioni ma potrebbero senz’altro rivolgersi a un avvocato per fare chiarezza, visto che sostengono, tra l’altro, di non aver ricevuto alcuna comunicazione rispetto ai vizi contenuti nelle loro domande.

Gianni Repetto
Gianni Repetto

C’è stata una manovra politica dei sindaci (almeno la maggior parte) per escludere due ex presidenti che hanno fatto davvero, secondo diversi giudizi, gli interessi del Parco, come nel caso dell’impianto eolico di Fraconalto? Ai posteri e, chissà, ai giudici l’ardua sentenza.