Arrestato l’omicida Christian Agesta, ex gestore di un ristorante a Novi Ligure

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La caserma dei carabinieri di Novi

E’ stato rintracciato a Pozzolo Formigaro, Christian Agesta, nato nella Repubblica Domenicana, 40 anni, ex gestore di un ristorante brasiliano a Novi Ligure. Era ricercato per omicidio e, su di lui pendeva un mandato di arresto internazionale.

Ad arrestarlo sono stati i carabinieri di Novi Ligure, grazie alla segnalazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

Le autorità Dominicane, il 9 luglio tramite l’Interpol, hanno esteso le ricerche dell’uomo in ambito internazionale per la sua cattura, con apposito provvedimento, poiché nella Repubblica Dominicana si era reso responsabile dell’omicidio della sua compagna.

Nello specifico, l’uomo è accusato di avere ucciso la donna con un’arma illegalmente detenuta nel 2010. Dopo avere scontato i primi due anni di carcere nella Repubblica Dominicana, avrebbe approfittato di un beneficio per far perdere le proprie tracce. Ma le autorità Dominicane non hanno interrotto le ricerche, monitorando anche i suoi amici e conoscenti, fino a quando lo hanno localizzato in Italia.

Interessato il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia presso il Ministero dell’Interno, questo, dopo avere rintracciato l’uomo a Novi Ligure, ha contattato la locale Stazione per la sua cattura. I carabinieri, a loro volta, hanno accertato che l’ultimo indirizzo conosciuto dell’uomo fosse quello di Pozzolo Formigaro e hanno proceduto alla materiale esecuzione dell’arresto, ai fini estradizionali.

L’uomo abitava con la nuova compagna, una trentenne di origini ecuadoriane e da cui aspetta un figlio.

L’arresto è stato convalidato dal Presidente della Corte d’Appello di Torino, che ha confermato la misura coercitiva in carcere. Attualmente l’uomo si trova rinchiuso nel  carcere di Alessandria.

Il Ministero della Giustizia sarà chiamato entro 10 giorni a chiedere il mantenimento della misura coercitiva, mentre il Presidente della Corte d’Appello sarà chiamato a raccogliere il consenso all’estradizione