Per anni le amministrazioni comunali targate Albano hanno spiegato che il Comune di Gavi non poteva più dare soldi pubblici all’asilo Principe Oddone poiché la Corte dei conti lo impediva. Così l’iniziale contributo di circa 10 mila euro negli anni è stato ridotto a zero, mettendo in grosse difficoltà l’Ipab e quindi le famiglie dei bambini che pagano la retta. L’ente, all’epoca, avrebbe però potuto stipulare una convenzione con l’asilo, come avviene in tante altre realtà, ma la “zarina” ha sempre impedito questo accordo che avrebbe dato ossigeno alla scuola materna. Ora emerge che nelle casse del Comune c’erano 13 mila euro sin dal 2017, soldi arrivati dalla Regione da destinare al micro nido privato di via Voltaggio, gestito dall’associazione La Fabbrica dei sogni, chiuso però tre anni prima. Nel 2018 la medesima associazione aveva messo nero su bianco al Comune la rinuncia alla somma e l’anno successivo la Regione aveva comunicato all’amministrazione comunale la possibilità di utilizzare questi fondi a favore del Principe Oddone.

Il municipio di Gavi: gli uffici aveva l’ok all’uso dei fondi regionali dal 2018

Una richiesta presentata dagli stessi uffici del municipio ma che non si è poi concretizzata, nonostante fosse legalmente possibile per una sezione dedicata ai bambini anticipatari. Fatto sta che con la nuova amministrazione questi soldi sono stati finalmente sbloccati anche per ridurre le rette pagate dalle famiglie dei bambini dello storico asilo di Gavi. Il Principe Oddone era stato tirato in ballo durante le ultime elezioni dalla lista guidata dalla Albano, che aveva inserito nel programma elettorale la trasformazione della scuola materna in asilo comunale non pregiudicando il personale assunto. Gli amministratori dell’Ipab erano rimasti stupiti poiché in precedenza erano stati loro stessi a richiedere questa operazione ma la risposta della Albano era sempre stata negativa.