Autostrada A26, in 900 chiedono l’esenzione tra Ovada e Genova.

La petizione lanciata su change.org per via dei troppi cantieri autostradali. Ma Aspi minaccia di non fare investimenti se lo Stato non “fa da bancomat”, come dice il deputato Fornaro, che accusa la società: “Ha degli obblighi da rispettare, a cominciare dalla costante manutenzione di viadotti e gallerie di proprietà pubblica”.

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Cantieri per decine di chilometri e disagi a non finire per gli automobilisti tra Ovada e Genova. Autostrade per l’Italia (Aspi) è di nuovo nel mirino degli utenti dell’autostrada A26 ma anche dei politici per le sue inefficienze nella gestione della rete autostradale, che rischiano di finire per avere conseguenze pesanti sulla rete viabilistica ordinaria della Valle Stura, tutto mentre la società chiede soldi allo Stato, minacciando lo stop agli investimenti sulla rete autostradale. Per questo, Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera, dice: “Lo Stato non può essere considerato da Aspi come una sorta di bancomat da cui prelevare per risolvere i suoi problemi di liquidità. E’ giusto che lo Stato chieda impegni precisi ad Aspi, al pari di altre grande imprese, e non vi sia dunque alcun automatismo per la concessione delle garanzie statali previste dal decreto liquidità. Aspi poi ha degli obblighi da rispettare, a cominciare dalla costante manutenzione di viadotti e gallerie. Usare il blocco del piano straordinario di investimenti come arma di ricatto è inaccettabile, così come Aspi non può continuare a far pagare la tariffa piena agli automobilisti su tratti autostradali con cantieri aperti con cambi di carreggiata continui su decine di chilometri della rete autostradale, come ad esempio il tratto appenninico della A26. Aspi non deve dimenticare il suo ruolo di concessionario di un bene che è e rimane di proprietà pubblica, cioè di tutti i cittadini”.

Cittadini che si sono organizzati con una petizione pubblicata sul sito change.org (http://chng.it/vWLLyVMgsq) rivolta al ministero delle Infrastrutture per chiedere, come ha ricordato Fornaro, l’esenzione dal ticket del tratto Ovada-Genova, e che ha già raccolto quasi 900 adesioni nelle prime settimane. I sindaci dei Comuni liguri che fanno parte dell’Unione all’Unione Stura Orba e Leira hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Genova, anche in vista della riapertura dei confini tra le due Regioni, previsto per il 3 giugno. I lavori imponenti annunciati da Aspi di recente si andrebbero infatti ad accavallare sulla difficile situazione della viabilità in Valle Stura, dove in caso di maltempo rischia di chiudere, tra l’altro, la strada provinciale a Gnocchetto. “Nonostante il lungo e imprevedibile periodo di lockdown a causa del Covid 19 – dice ancora Fornaro – abbia consentito alla società concessionaria di effettuare lavori di manutenzione su viadotti e gallerie, la situazione sul tratto autostradale della A26 tra i caselli di Ovada e Genova Pra in entrambi i sensi di marcia non è migliorata, anzi. Non è giusto che di questa viabilità critica debbano pagare il conto gli automobilisti. Non si può continuare a far pagare il pedaggio su questa tratta come se la viabilità fosse normale”.