Revocato l’appalto per la costruzione del secondo lotto del centro di documentazione della Benedicta, a Capanne di Marcarolo. L’infinito cantiere nel Comune di Bosio, avviato nel 2013, è già costato 1,5 milioni di euro e la cifra è destinata a salire

La Provincia ha dovuto revocare l’appalto da 450 mila euro assegnato nell’autunno del 2019 all’impresa Manutenzioni di Molfetta. I problemi con la ditta pugliese sono emersi sin dall’inizio,  a causa del lockdown la ditta ha deciso di rinviare alla primavera successiva la firma del contratto, che però non c’è mai stata. La gara prevedeva che parte del costo dei lavori (250 mila euro) fosse coperto dalla Provincia cedendo all’impresa una casa cantoniera a Ponti, vicino ad Acqui Terme.

Il cantiere del centro di documentazione

L’Impresa Manutenzioni, contattata inutilmente dalla Provincia da giugno a ottobre del 2020, ha prima rinviato la firma sostenendo che il titolare era malato, poi ha messo in discussione il valore stimato della casa cantoniera, considerato eccessivo.

L’amministrazione provinciale ha fatto notare che partecipare alla gara sottolineava l’accettazione di quella stima, ma come già detto l’impresa non si è mai presentata ad Alessandria per la stipula del contratto. Così, la Provincia ha provveduto a revocare l’aggiudicazione e ora dovrà procedere ad assegnare i lavori all’impresa arrivata seconda nella gara d’appalto oppure indire una nuova gara. Di fatto l’edificio costruito vicino ai ruderi della Benedicta in questo prolungato e ulteriore periodo di fermo dei lavori si è deteriorato. “Questo significa – commenta Mario Bavastro (Legambiente Val Lemme) – che i costi del centro di documentazione cresceranno ancora, come sempre a carico della collettività, per un’opera che difficilmente può essere considerata utile”.