Diventa realtà il progetto a tutela del lupo promosso dalla Almo Nature di Genova in collaborazione con le Aree protette dell’Appennino Piemontese. L’azienda ha deciso di pubblicizzare il suo cibo per animali donando a una serie di allevatori 900 kg di mangime e cani da guardiania, questo per evitare sia attacchi al bestiame sia conseguenze negative anche per il lupo, che rischia di essere ucciso o ferito dall’uomo. L’altra mattina la consegna del cibo è avvenuta a Rocchetta Ligure, a Palazzo Spinola, da parte del personale del Parco. Sei le aziende aderenti: “Sereta” di Fraconalto, “Garscei” di Voltaggio, “Punginelli” di Capanne di Marcarolo, “Franzoia” e “Signori” di Rocchetta Ligure e “Albareto” di Molare, beneficiarie della prima consegna di crocchette. Tutte o quasi hanno già subito danni al bestiame a causa del lupo, diffuso sul nostro Appennino anche per la notevole presenza di prede come i caprioli. Inevitabili gli “scontri” con l’uomo, che vanno quindi gestiti nella maniera migliore. Un esempio è il progetto di Almo Nature, già messo in pratica in Liguria.

Andrea Signori, uno degli allevatori della Val Borbera che ha aderito al progetto

“Il nostro progetto europeo “Farmers&Predators” – spiegano dalla ditta ligure -, composto dalle due azioni “Reduce the Conflict” e “A Possible Alliance”, ha come obiettivo la trasformazione del rapporto tra uomo e predatori, offrendo strumenti concreti per la riduzione dei conflitti nell’ambito delle attività agricolo-zootecniche con uno sguardo alla valorizzazione dei piccoli produttori e del loro operato virtuoso. Grazie alla collaborazione tra le Aree protette dell’Appennino piemontese e Almo Nature è assicurato il mantenimento alimentare gratuito dei cani da guardiania delle aziende del territorio: con l’azione “Reduce the Conflict” l’azienda s’impegna a donare circa 500g di pet food al giorno per ciascun cane per tutto il 2018, con forniture a cadenza trimestrale. È necessario far capire che imbracciare i fucili non è una soluzione valida per proteggere il gregge dagli attacchi dei predatori. Attraverso il nostro progetto “Farmers&Predators” ci schieriamo dalla parte del lupo e di tutti quegli allevatori che guardano alla biodiversità come una ricchezza da preservare e che, in quest’ottica, adottano un metodo naturale e alternativo di difesa del bestiame: l’impiego dei cani da guardiania”. “La presenza del lupo, – spiega Dino Bianchi, presidente delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese – sull’Appennino piemontese è accertata dagli anni ’80 ed è stata oggetto di monitoraggio scientifico a partire dal 2004 con il progetto europeo “Lupo Piemonte”. La collaborazione con Almo Nature fa parte di un progetto di sostegno all’allevamento di montagna nei territori appenninici in cui è documentata la presenza del lupo finalizzata anche alla promozione di un rapporto più benevolo tra allevatori e predatore”. In totale, sono 14 i cani consegnati alle aziende, tutti pastori maremmani.