Bigliettini elettorali ironici: Dernice è a caccia degli autori

    Il sindaco Buscaglia: “Una presa in giro ironica che mi ha molto divertito"

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    E’ difficile trovare qualcuno a cui piacciono le campagne elettorali, soprattutto negli ultimi anni, farcite come sono di insulti, accuse agli avversari politici, senza il minimo ritegno, tutto  condito da frasi sgrammaticate dai contenuti vuoti.

    A Dernice, piccolo e grazioso paese della Val Curone, la campagna elettorale è partita all’insegna dell’ironia. Un mattino il paese si è svegliato sommerso di bigliettini che riportano divertenti frasi, volutamente sgrammaticate, rigorosamente scritte a mano. A scatenare la goliardata è la presenza di una seconda lista alle prossime elezioni comunali, dopo che, per circa sei legislature c’era stata un’unica lista da votare.

    Le frasi sono bipartisan,  punzecchiano  sia l’amministrazione uscente, sia la nuova lista: “Sindaco vecchio fa buon brodo” , “Chi lascia la strada vecchia per cuella nuova sa cuello che lascia ma non sa cuello che trova” “Chi vota lista nuova gli cadono i denti” ,“Non votate il vicesindaco perché è gay”,  oltre a una serie di frasi che attingono alla sfera sessuale del sindaco.

    Abbiamo commentato la vicenda con il sindaco uscente Carlo Buscaglia.

    Mi sono divertito tantissimo, i bigliettini sono esilaranti, ma la cosa ancor più divertente è tentare di scoprire chi sono gli autori, che tra l’altro hanno avuto molta costanza nello scrivere tutto a mano, in effetti scritte con la tastiera non avrebbero sortito lo stesso effetto. La persona o le persone che gli hanno scritti, ma pare una mano unica, hanno usato un sarcasmo intelligente, equilibrato e simpatico, e soprattutto privo di violenza, che non mette in conflitto le due liste, di cui per altro sono felice; il confronto è un’espressione democratica ed è giusto che anche chi risiede a Dernice ne possa usufruire.

    Comunque tornando all’autore, spero che finite le elezioni si paleserà. Ma, vorrei, se mi è concesso precisare una cosa, il mio vicesindaco non è gay, se lo fosse lo saprei, ma anche se fosse gay sarebbe affar suo e questo non credo pregiudicherebbe le sue capacità amministrative. Invece per quanto mi riguarda  non credo proprio di essere in grado di procurare più…. “meretrici” per tutti, non saprei davvero da che parte iniziare”. Meretrici, non è proprio il termine usato dagli scrivani, ma è certamente più elegante…  Il sindaco ride, noi pure e probabilmente anche tutta Dernice.