Il torrente Scrivia

La maggioranza regionale ligure non ha mantenuto le sue promesse, così la Valle Scrivia, in Liguria come in Piemonte, è pronta a mobilitarsi contro il progetto del biodigestore previsto in località Camposaragna a Isola del Cantone (Genova). Lo scorso anno gli esponenti della Lega Nord genovese si erano detti pronti a dare battaglia per arrivare a un no da parte della giunta al contestato impianto, progettato per ricavare energia elettrica dalla fermentazione di 33 mila tonnellate annue di rifiuti, il tutto a poca distanza dallo Scrivia e con gli scarichi che finiranno nel torrente, godendo oltretutto degli incentivi statali per le energie rinnovabili. 

Invece la giunta ligure, guidata dall’ex portavoce di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, sostenuto appunto dagli affidabilissimi “padani”, il 30 dicembre scorso ha detto sì all’impianto proposto dalla società Energa pur con una serie lunghissima di prescrizioni, mettendo così a rischio gli acquedotti dei comuni alessandrini (una decina i sindaci contrari) e la vivibilità della valle, sulla quale pesano già impianti potenzialmente inquinanti.

“L’ok della giunta regionale – spiegano dall’Associazione Isolese Ambientalista (Aia) – ha capovolto il giudizio fortemente critico sul progetto
contenuto in tre mozioni votate all’unanimità da tutte le forze politiche in Consiglio regionale. Inoltre, alcuni membri della giunta hanno palesemente contraddetto se stessi: gli assessori Rixi e Viale, in una assemblea pubblica a Isola, l’11 ottobre 2016, hanno dichiarato di non condividere la localizzazione dell’impianto e di essere pronti a dare battaglia in giunta ma i fatti ci raccontano un’altra storia.
La strada per l’approvazione definitiva del progetto – dicono ancora dall’Aia – è comunque ancora lunga: la palla passa ora alla Città Metropolitana di Genova. Siamo determinati a combattere fino in fondo un progetto che riteniamo
incompatibile con il territorio. Confidiamo nell’impegno di tutti i cittadini per un’opposizione ferma e consapevole, per una protesta da condurre in tutti i modi possibili”.

Pronti ad azioni legali i comuni, a cominciare da Isola e Arquata Scrivia.
Il consigliere regionale piemontese Walter Ottria dice a proposito delle proteste contro il progetto: “Il buon senso e la sollevazione popolare a tutela di un territorio già fortemente inquinato non possono in nessun modo essere ignorati”. L’esponente del Pd ricorda inoltre : “Un anno fa ho presentato un atto di indirizzo che chiedeva alla giunta regionale piemontese di assumere una parte da protagonista in merito al processo istruttorio autorizzativo. Un’ulteriore mozione giace in Consiglio dal maggio scorso; spero di poterla illustrare – aggiornata – ai colleghi già nelle prossime sedute”. A Torino sembrano piuttosto tiepidi sul tema, Ottria a parte.
Venerdì 27 gennaio, alle 21, nella ex palestra di Isola, assemblea pubblica organizzata dall’Aia.