E’ in corso da stamattina, 2 luglio, il blocco totale del servizio di trasporto pubblico da parte dei lavoratori del Cit di Novi Ligure. I bus non sono partiti né dal deposito di Gavi nè da quello di Novi Ligure. La protesta è stata organizzata dai lavoratori per i ritardi nel pagamento degli stipendi ma soprattutto per la forte preoccupazione per il futuro dell’azienda. Il problema riguarda infatti la delibera approvata il 3 maggio dal Consiglio comunale di Novi Ligure (e prima dalla giunta): l’atto impegna il Comune a sostenere il Cit con 150 mila euro di ricapitalizzazione e a cedere le quote di maggioranza ai privati con una gara pubblica. La delibera, sostengono i lavoratori, non è stata messa in atto poiché i dirigenti del Comune (segretario generale e responsabile del settore finanziario), oltre ai revisori dei conti, hanno dato parere negativo.

In questo modo, l’azienda non ha ricevuto i fondi e la gara non può essere indetta. Oltretutto, il 6 luglio è stata fissata l’udienza in tribunale ad Alessandria sull’istanza di fallimento presentata da Cristian De Fazio, ex consulente del Cit nominato dall’amministratore delegato Bonvini, rimasto in carica pochi mesi nel 2019. De Fazio reclama i soldi per la sua prestazione, mai ricevuti. Se il 6 luglio il Cit non avrà ricevuto i fondi del Comune e non avrà ricostituito il capitale, c’è un concreto rischio di fallimento. La preoccupazione fra circa 40 lavoratori è forte poichè l’azienda potrebbe non avere più futuro. Il blocco delle corse dei bus durerà finchè non arriveranno risposte, fanno sapere i sindacati. Domani, oltretutto, inizieranno i saldi all’Outlet.