Bolletta telefonica da 18 mila euro per pochi minuti di “traffico dati”

0
6743
Bruno Spazzarini e la bolletta da 18 mila euro

“Non ho scaricato i dati segreti della Nasa o della Casa Bianca. Mi sarei collegato, perché ne sarei neppure sicuro, soltanto per scaricare meno di un Giga di dati internet sul telefonino quando mi trovavo in Albania. Almeno stando a quanto asserisce sulla bolletta la Tim”-.

Dopo il caso dell’imprenditore Sebastiano Peruzzo, il quale ha recentemente ricevuto l’amara sorpresa di una bolletta del gas astronomica, pari a quasi 18 mila euro, adesso la trasmissione televisiva delle reti Mediaset, “Dalla vostra parte” condotta da Maurizio Belpietro, è tornata ieri sera ad interessarsi di un caso per certi aspetti simile, riguardante il noto ristoratore, titolare di un agriturismo a Molo Borbera, Bruno Spazzarini. Il personaggio è molto noto sul territorio anche per il suo commercio di tartufi. L’altro giorno si è visto recapitare una bolletta astronomica, di 18 mila 323 euro e 2 centesimi.

La questione è nata da una circostanza assolutamente inaspettata che per certi aspetti sembrerebbe “a trabocchetto”.

Più che singolare il caso appare veramente unico, perché riguarda pochissimi minuti di “traffico dati” effettuati all’estero, pari a 798 megabyte scaricati sul telefonino da internet. Un minutaggio apparentemente irrisorio, per arrivare a richiedere il pagamento non di 100 – 200 euro (che sarebbe comunque una cifra notevole) ma di ben 18 mila, di cui circa 15 mila di traffico dati e circa 3 mila di Iva.

“Intanto c’è da chiarire che ho cercato di farmi spiegare questa cosa pazzesca dalla Tim senza riuscirci, perché è quasi impossibile ricevere informazioni dagli operatori – spiega la vicenda Bruno Spazzarini -. Avrò parlato con 100 persone diverse, addetti di non so quanti call center, ricevendo altrettante risposte diverse. Mai una soddisfacente. Un delirio”-.

“La questione sta in questi termini: – prosegue Spazzarini – mia moglie è albanese e in estate è andata a trovare la sua famiglia. Ho quindi aderito a una tariffa che copriva l’Europa chiamando dall’Italia al costo normalissimo di una tariffa aziendale con abbonamento a spese fisse. In Albania cosa sia successo non si sa. La Tim, come da bolletta e contratto, mi concede 5 giga di internet in Europa con traffico telefonico, messaggi illimitati e internet base senza confini. Loro adesso mi contestano un traffico “extra UE”. Però, l’Albania, pur non essendo nella CE è in Europa. E il contratto mi consente anche il traffico in “Europa bis” anche se nessuno della Tim da me interpellato ha saputo spiegarmi in cosa consista questo “Europa bis”. Quando accettai il contratto tramite operatore telefonico, però, spiegai espressamente che avrei telefonato anche da Svizzera e Albania (che non sono nella CE). L’operatore mi ha risposto che sarei stato coperto in “tutta Europa” come del resto è scritto anche sul contratto ricevuto via mail. Nel momento in cui mi viene indicato “traffico base senza confini”, cosa avrei dovuto capire? La bolletta astronomica non riguarda le telefonate che abbiamo effettuato ma un presunto “traffico dati”. Ciò significa che, forse, è stata scaricata una semplice canzone da internet o un giochino, quando il telefono si appoggiava a nostra insaputa su una compagnia estera in roaming. Forse una società greca.  Ma non crediamo di averlo fatto. Per questo sulla bolletta viene abbinato tale traffico, indicato per pochissimi minuti avvenuto, si dice, il 15 luglio, giustificante questa assurda cifra”-.

“Per disposizione dell’autority Agicom – spiega Mario Gatto di Globo consumatori, associazione alla quale si è rivolto Spazzarini  – la Tim avrebbe dovuto avvertire l’utente non appena avesse consumato 150 euro, chiedendo allo stesso se ne riconosceva il traffico, sospendendo la linea a telefonata o scaricamento di applicazione in corso. Ma ciò non è avvenuto, per cui abbiamo già ricorso chiedendo una conciliazione”-.

Il ricorso della Globoconsumatori è già in atto: i dettagli

Nel mese di febbraio 2017 – scrive la Globoconsumatori – il sig. Spazzarini riceve una chiamata da parte di un operatore Tim (è cliente fin dai primi anni 80) che propone un nuovo piano tariffario più conveniente.

Il ns. Associato fa presente la sua esigenza che, è quella di poter andare all’estero, specificando i Paesi di interesse (Svizzera e Albania), senza costi aggiuntivi.

L’operatore tranquillizza l’utente e procede al vocal order, precisiamo che il sig. Spazzarini non ha mai ricevuto una copia cartacea del contratto pur avendone fatta richiesta.

Tutto prosegue bene fino al mese di ottobre quando l’utente viene contattato telefonicamente dal servizio clienti Tim che gli annuncia la spedizione della fattura n. 7X04086683 per un importo pari ad € 18.323,02.

Nella fattura medesima vengono addebitati, oltre i normali canoni, traffico voce e dati extra Europa per un totale di € 14.869,83 +IVA.

Il sig. Spazzarini ha contattato più volte il servizio clienti Tim, per avere delucidazioni in merito, che invia una comunicazione che riferisce “ …………..Le segnaliamo che dalle verifiche effettuate, nel mese di luglio 2017, la linea 3338272360 ha generato un importo di € 14.749,88 oltre Iva di traffico dati in un Paese non facente parte dell’UE ; da tale linea in data 15 luglio 2017 si è riscontrato da parte dell’utilizzatore di un sms con testo “Dati Estero On” al 40916, con il quale si forniva l’autorizzazione al proseguo dello sviluppo di traffico dati roaming……….. “.

Precisiamo che, avendo la certezza di un contratto che permette il traffico all’estero nei Paesi precisati al momento della registrazione del vocal order, la richiesta di autorizzazione è passata inosservata come fosse un proforma.

Inoltre, la delibera A.G.Com 326/10 recita: “…………..Gli operatori mobili, con riferimento ai piani tariffari che prevedono un plafond di traffico dati tariffato a forfait (di tempo o di volume), rendono disponibili gratuitamente sistemi di allerta efficaci che, al raggiungimento di una soglia di consumo pari ad una percentuale del plafond di traffico (di tempo o di volume) scelta dall’utente tra le diverse opzioni proposte dall’operatore, informino l’utente medesimo:

  1. a) del raggiungimento della soglia;
  2. b) del traffico residuodisponibile;
  3. c) del prossimo passaggio ad eventuale altra tariffa e del relativo prezzo al superamento del plafond.

Qualora il cliente non abbia dato indicazioni diverse in forma scritta, gli operatori provvedono a far cessare il collegamento dati non appena il credito o il traffico disponibile residuo (di tempo o di volume) di cui al comma 1 sia stato interamente esaurito dal cliente, senza ulteriori addebiti o oneri per quest’ultimo, avvisandolo di tale circostanza. La connessione dati è riattivata nel più breve tempo possibile dopo che l’utente ha fornito, mediante una modalità semplice,il proprio consenso espresso, che non può, quindi, essere tacito o presunto………

Gli operatori mobili offrono gratuitamente anche agli utenti con piani tariffari a consumo, diversi da quelli di cui al comma 1, la possibilità di predefinire una soglia massima di consumo mensile per traffico dati scelta dall’utente tra le diverse opzioni proposte dall’operatore. A tutti gli utenti che,entro il 31 dicembre 2010, non abbiano provveduto a scegliere tale soglia o a dicharare di non volersene avvalere, si applica automaticamente,

a decorrere dal 1 gennaio 2011, il limite massimo di consumo per traffico dati nazionale

pari a 50 euro per mese per utenze private e pari a 150 Euro per utenze affari oltre ad un limite di 50 euro per il traffico dati nei Paesi esteri diversi da quelli dell’Unione europea,

fatto salvo il limite di 50 euro previsto dal regolamento europeo per il traffico dati in roaming nei paesi dell’Unione europea. Per la cessazione del collegamento e le relative notifiche e consensi si applicano le medesime disposizioni di cui ai commi 2 e 3.”

Per quanto esposto chiediamo :

  • Invio IMMEDIATO della copia Contratto MAI inviato
  • storno immediato della fattura 7X04086683 nonchè giusto ed equo indennizzo per i disagi patiti e patendi.

Precisiamo che il mancato pagamento della fattura medesima non dovrà essere considerato né insolvenza o mora e Vi diffidiamo dalla sospensione delle linee.

Inoltre, vi informiamo che, contestualmente alla presente faremo richiesta di Conciliazione presso il Co.re.com Piemonte richiedendo un adeguato e giusto indennizzo per tutti i danni materiali e morali subiti.