Centinaia di persone ieri pomeriggio a Bosio per dare l’estremo saluto a Luca Grosso, 56 anni, morto lunedì scorso a causa del ribaltamento del trattore che stava guidando in una vigna della sua azienda vitivinicola, La Caplana. La chiesa dei Santi Pietro e Marziano non è stata in grado di contenere la folla arrivata da tutta la Val Lemme e non solo. All’interno c’erano i bambini del Carrosio Calcio, allenati da Grosso, accanto ai dirigenti. In prima fila, la moglie, Carmen Guido, vicesindaco di Bosio, con i tre figli Elia, Alice e Irene. Commoventi le parole pronunciate all’altare dai tre ragazzi: “Nostro padre faceva risplendere le nostre giornate. Ci ha insegnato a gioire, a volere e a volerci sempre bene. Era un uomo innamorato di nostra madre come il primo giorno”. Grosso considerava quasi come dei figli i ragazzi del Carrosio Calcio, dove faceva l’allenatore da un decennio con ottimi risultati. Il presidente della società di Carrosio, Fabio Petrucci,è intervenuto anch’egli al termine della funzione religiosa: “Luca, anche nei momenti più difficili del nostro sodalizio ci ricordava che se eravamo riusciti a far divertire i ragazzi avevamo comunque raggiunto il nostro obiettivo. Bastava quello”.

Luca Grosso con i bambini del Carrosio Calcio

A officiare la cerimonia funebre, il parroco di Bosio, don Quinto Celli, e don Mario Bozzo, titolare della parrocchia di Nostra Signora della Neve di Pratolungo di Gavi, dove Elia, Alice e Irene ogni anno fanno i volontari nel campo estivo parrocchiale. Don Quinto ha ricordato il suo legame con Luca: “Il giorno prima dell’incidente Luca mi aveva scritto augurandomi buone ferie, visto che ero ad Ancona. Appena ho appreso l’accaduto, sono subito tornato a Bosio, per vivere con la mia gente questa tragedia. A Luca dobbiamo tutti dire grazie per quanto ha dato a tutti noi”. Il sindaco Stefano Persano anch’egli commosso, ha portato il saluto della comunità e presentato le condoglianze dei bosiesi alla famiglia di Grosso. Dopo il rito funebre, il feretro è stato portato a Serravalle, per essere cremato.