A Bosio si sta già organizzando una raccolta firme per chiedere alla Comuni riuniti conferma ufficiale rispetto a quanto annunciato dal presidente della società di Belforte, Franco Ravera, cioè una modifica del progetto di manutenzione dell’acquedotto comunale che vada incontro alle richieste della popolazione. Nel tardo pomeriggio di venerdì 16 dicembre nel salone dell’oratorio si è tenuta un’assemblea convocata dal Comune e dalla Comuni riuniti per presentare il progetto da 1,1 milioni di euro: prevede di potenziare l’acquedotto che si alimenta da Capanne di Marcarolo per far arrivare acqua anche a Mornese e Montaldeo oltre che a Casaleggio Boiro, ma solo per le emergenze idriche in quest’ultimo caso. In questi tre paesi arriverebbe solo l’eccedenza di acqua ma i cittadini non si fidano, anche per le carenze di comunicazione del Comune, che in passata ha giustificato l’intervento sostenendo che l’acquedotto perde il 66% dell’acqua, dato non confermato durante l’assemblea dalla Comuni riuniti. Assemblea che per altro è stata convocata solo a pochi giorni dalla gara d’appalto dei lavori dell’acquedotto dopo esse stata annunciata sin dall’aprile 2021. Un ritardo giustificato dalla presenza del Covid, secondo il sindaco, dichiarazione contestata dal folto pubblico. In sostanza, i bosiesi temono di rimanere senza acqua a sufficienza, pur tenendo conto che si tratta di un bene che appartiene a tutti e non a un singolo paese. Inoltre, contestato all’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Persano di farsi comandare dalla Comuni riuniti guidata da Ravera, vicesindaco di Belforte e anche “anima” dell’Unione montana dal Tobbio al Colma, di cui Bosio fa parte. Durante l’assemblea, il vicesindaco Marco Ratti ha, tra l’altro, illustrato tutti gli interventi che la Comuni riuniti ha eseguito a Bosio dal 2010, anno dell’ingresso del Comune nella società, lavori per 470 mila euro ma dal pubblico c’è chi ha contestato la scomparsa, nel rinnovo della convenzione con Comuni riuniti datato 2018, di una clausola che nel 2010 garantiva a Bosio, in caso di estensione della rete idrica, i livelli idrici precedenti e l’assenza di aumenti delle tariffe a causa delle spese. Inoltre, i maggiori ricavi di questi interventi sarebbero toccati a Bosio. Ratti ha spiegato che si è trattato di un “adeguamento alla legge. Se ho sbagliato ne pagherò dal punto di vista elettorale”. Alla fine, di fronte alle contestazioni dei numeri del progetto da parte dei cittadini che lo hanno sviscerato fin dal 2021, Ravera ha annunciato una variante che farà prelevare l’acqua in esubero per gli altri paesi dopo la vasca del Bric Castellaro. Una soluzione eviterebbe i possibili problemi di approvvigionamento a Bosio, secondo i cittadini, che ora vogliono garanzie ufficiali.