Cabella Ligure. Pietro Bartolo e Pino Petruzzelli chiudono il  Festival Carlo Repetti

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Migranti, L'arrivo a NY

Si chiude questa sera a Cabella Ligure la tre giorni de Festival “Carlo Repetti”, che come some si evince dal titolo “Trenta giorni di nave a vapore”, in questa prima edizione è dedicato alle migrazioni.

Le emigrazioni di ieri, quando milioni di italiani lasciarono il loro paese alla ricerca di una vita migliore e l’immigrazione di oggi, quella che ci vede restii ad accogliere persone che, ora come allora cercano solo un po’ di pace. Persone che provengo da territori in guerra o da aree della Terra che  il cambio climatico ha reso completamente sterile. In entrambe le situazioni si muore di fame, ecco che donne, uomini, bambini tentano l’impresa disperata di raggiungere le coste del mediterraneo. Così come i nostri avi volevano raggiungere le coste oltreoceano.

Nella mostra fotografica-documentale, allestita nel Salone di Piazza della Vittoria, sono esposte immagini provenienti dalla collezione del Museo del Mare di Genova; immagini che ci riportano alla grande immigrazione di inizio ‘900.

Povera gente con la valigia di cartone, dove  all’interno avevano riposto poche cose che avrebbero portato in quella “Merica” sognata e temuta: qualche indumento, una foto in posa con tutta la famiglia, scattata nella bottega del fotografo forse per non dimenticare. E poi la tristezza negli occhi  per ciò che lasciavano e il timore di quello che avrebbero trovato. L’imbarco della grandi navi dove si vedono quasi solo uomini, donne con lo sguardo disperato e bambini piangenti…tante immagini del passato che possiamo rivedere oggi nelle espressioni di chi ci chiede aiuto. Cambia il colore della pelle, cambiano gli idiomi, quello che non cambia è il motivo per il quale milioni di persone lasciano la propria Terra e vanno verso l’ignoto per assicurare un futuro ai loro figli. Un pannello riporta le tragedie del mare disegnate da Achille Beltrame sulle copertine della Domenica del Corriere.

Oltre alle tavole rotonde, cui hanno partecipato personaggi di rilievo , citiamo tra tutti Fabio Capocaccia, direttore del Centro Internazionale Studi Emigrazione italiana, e gli americanisti Ferdinando Fasce e Bruno Cartosio, rispettivamente dell’ Università di Genova e Bergamo, il Festival  ha proposto momenti di spettacolo e musica. Dopo i reading dei due scrittori giornalisti di Repubblica, Massimo Minella con “Genova- Buenos Aires solo andata dove narra le vicende della famiglia di Papa Francesco, accompagnato dalla fisarmonica del maestro Franco Piccolo e Massimo Calandri con “Contravuelta, quando i clandestini eravamo noi”, ieri sera è stato presentato un classico del Territorio prodotto dall’Associazione Musa “Io parto per la Merica” di Roberto Botta, con Stefano Valla, piffero e voce e Daniele Scurati, fisarmonica e voce.

Oggi scende il sipario sul Festival, con grandi personaggi. Durante la tavola rotonda che si svolgerà alle 16 al Palavittoria sul tema “Le migrazioni oggi: alla ricerca di un mondo nuovo o di un nuovo modo di vivere” con Bruno Barba, Filippo Barbera, Silvia Passerini e Luca Ubaldeschi, si collegherà in videointervista da Bruxelles l’eurodeputato Pietro Bartolo, conosciuto soprattutto come il medico di Lampedusa. Dal suo libro Lacrime di sale è tratto il film Nour con Sergio Castellitto, presentato alla  37ª edizione del Torino Film Festival.

Chiuderà alle 21, in Piazzetta Repetti lo spettacolo teatrale “Datteri e grattacieli”, in viaggio con Pino Petruzzelli. Una storia inedita e a tratti assurda o forse amara.  Siamo negli anni ’30 del secolo scorso,un gruppo di italiano sbarca da una nave convinti di essere in America, Paese per il quale hanno pagato il biglietto. I grattacieli non ci sono, ci sono invece le palme. Sono sbarcati in Marocco….

Il Festival “Carlo Repetti” è realizzato dal Comune di Cabella Ligure , in collaborazione con Museo del Mare, Associazione Musa, Associazione Roba da Streije, Pro loco, Isral e Corale Alta Valle Borbera, ma soprattutto grazie all’assessore comunale Paola Repetti che ha coordinato l’intero progetto.

(Foto: Museo del Mare Genova)