Mentre la pandemia sconvolge le vite di tutti, assessore e Giunta regionale del Piemonte non pensano di meglio che preparare lo sterminio della nostra già martoriata fauna selvatica”. Ad affermarlo il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle maggiori associazioni animaliste e ambientaliste nazionali.

Con lettera del 30 aprile 2020 indirizzata agli Ambiti Territoriali Caccia e ai Comprensori Alpini, l’assessore regionale alla caccia Marco Protopapa (Lega) informa che la nostra proposta di modifica della legge regionale 5/2018, condivisa dalle Associazioni Venatorie, è finalmente al vaglio delle Commissioni di competenza e sta seguendo il normale iter collegato alla legge di stabilità”.

 La proposta di Protopapa e della Giunta regionale contenuta nel DDL n. 83 /2020 prevede l’incremento di ben 15 unità delle specie cacciabili: fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile.

Si tratta – spiegano le Associazioni – di uccelli di piccole dimensioni e con abitudini alimentari prevalentemente insettivore, utili quindi a tenere sotto controllo la proliferazione di specie dannose per le colture agricole (allodola, merlo). In altri casi le specie oggetto della proposta esibiscono carattere migratorio e sono comunque presenti nella nostra Regione con numeri estremamente ridotti. La pernice bianca è specie in sofferenza su tutto l’arco alpino, mentre non esistono dati sulla consistenza numerica della lepre variabile, che è comunque certamente molto ridotta. Numerose specie sono particolarmente tutelate a livello comunitario: pavoncella, combattente e moriglione sono classificate come Specie di Interesse Conservazionistico di livello 2 (specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa, dove presenta uno stato di conservazione sfavorevole) mentre canapiglia, codone, marzaiola, mestolone, frullino, allodola risultano essere SPEC 3 (specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa, ma che in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole).

L’Assessore Protopapa nel suo disegno di legge prevede “l’azzeramento del legame cacciatore-territorio e l’agevolazione dell’arrivo in Piemonte di cacciatori foranei ora limitato tra il 5% e il 10%”, quindi chiunque munito di permesso di caccia e fucile, da qualunque luogo provenga, potrà sparare sul suolo piemontese.

Ma non solo, il ddl prevede inoltre che la caccia di selezione agli ungulati potrà essere praticata anche in orario notturno e inoltre si potranno immettere animali d’allevamento “pronta caccia” tutto l’anno. “Insomma a nessuno può sfuggire l’assurdità e la pericolosità di simile proposta”. Non è finita c’è un’altra chicca nel ddl: la cancellazione della norma che avrebbe consentito ai proprietari dei fondi di vietare la caccia sui propri terreni. Che significa che non è possibile vietare l’accesso sulla proprietà privata. Incredibile.

“Un assessore –  concludono le Associazioni – dovrebbe rappresentare gli interessi della comunità che amministra, non quelli di una minoranza armata, animata da obiettivi privatistici legati all’appropriazione del patrimonio dello stato e dunque di tutti. Nessun assessore precedente aveva mai osato dichiarare pubblicamente di agire esclusivamente per tutelare gli interessi del mondo venatorio!

Le Associazioni faranno conoscere alla cittadinanza tutta le azioni e i comportamenti in Consiglio regionale dei Gruppi e dei singoli Consiglieri relativi alla proposta di ampliamento dell’attività venatoria e si adopererà con forza affinché la società civile possa togliere il consenso a coloro che abbiano operato in danno della fauna selvatica.

Il Tavolo Animali & Ambiente, è costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste: ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia.

(Foto: Legambiente e Ruth Pozzi)