“Mentre la pandemia sconvolge le vite di tutti, assessore e Giunta regionale del Piemonte non pensano di meglio che preparare lo sterminio della nostra già martoriata fauna selvatica”. Ad affermarlo il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle maggiori associazioni animaliste e ambientaliste nazionali.
La proposta di Protopapa e della Giunta regionale contenuta nel DDL n. 83 /2020 prevede l’incremento di ben 15 unità delle specie cacciabili: fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile.
“Si tratta – spiegano le Associazioni – di uccelli di piccole dimensioni e con abitudini alimentari prevalentemente insettivore, utili quindi a tenere sotto controllo la proliferazione di specie dannose per le colture agricole (allodola, merlo). In altri casi le specie oggetto della proposta esibiscono carattere migratorio e sono comunque presenti nella nostra Regione con numeri estremamente ridotti. La pernice bianca è specie in sofferenza su tutto l’arco alpino, mentre non esistono dati sulla consistenza numerica della lepre variabile, che è comunque certamente molto ridotta. Numerose specie sono particolarmente tutelate a livello comunitario: pavoncella, combattente e moriglione sono classificate come Specie di Interesse Conservazionistico di livello 2 (specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa, dove presenta uno stato di conservazione sfavorevole) mentre canapiglia, codone, marzaiola, mestolone, frullino, allodola risultano essere SPEC 3 (specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa, ma che in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole).
Ma non solo, il ddl prevede inoltre che la caccia di selezione agli ungulati potrà essere praticata anche in orario notturno e inoltre si potranno immettere animali d’allevamento “pronta caccia” tutto l’anno. “Insomma a nessuno può sfuggire l’assurdità e la pericolosità di simile proposta”. Non è finita c’è un’altra chicca nel ddl: la cancellazione della norma che avrebbe consentito ai proprietari dei fondi di vietare la caccia sui propri terreni. Che significa che non è possibile vietare l’accesso sulla proprietà privata. Incredibile.
“Un assessore – concludono le Associazioni – dovrebbe rappresentare gli interessi della comunità che amministra, non quelli di una minoranza armata, animata da obiettivi privatistici legati all’appropriazione del patrimonio dello stato e dunque di tutti. Nessun assessore precedente aveva mai osato dichiarare pubblicamente di agire esclusivamente per tutelare gli interessi del mondo venatorio!
Le Associazioni faranno conoscere alla cittadinanza tutta le azioni e i comportamenti in Consiglio regionale dei Gruppi e dei singoli Consiglieri relativi alla proposta di ampliamento dell’attività venatoria e si adopererà con forza affinché la società civile possa togliere il consenso a coloro che abbiano operato in danno della fauna selvatica.
Il Tavolo Animali & Ambiente, è costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste: ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia.
(Foto: Legambiente e Ruth Pozzi)