Dopo il giudizio che ne ha imposto la rimozione, per altro non eseguita, il bob estivo di Caldirola (Fabbrica Curone) sarà oggetto di un altro contenzioso che rischia di vedere altri soldi pubblici sperperati. La monorotaia allestita per far scorrere per 950 metri un veicolo sfruttando i pendii dal monte Gropà a località La Gioia fa parte del Bob & Downhill Park. L’inaugurazione risale al 2009 e la spesa complessiva è stata di circa un milione di euro, finanziata al 70 per cento dalla Comunità montana Terre del Giarolo, dalla Provincia e dal Comune di Fabbrica Curone. Il resto è stato a carico dell’azienda appaltatrice, la Imet di Tortona, gestore della pista da bob.

Il villaggio La Gioia a Caldirola

Come quasi tutti i cosiddetti parchi tematici voluti dalla Provincia nel decennio scorso, anche il bob è stato un flop a carico delle tasche dei cittadini. Poco dopo il taglio del nastro era infatti sorta la prima lite legale tra la Comunità e il proprietario di alcuni lotti, al quale non sono stati pagati gli affitti accordati per i terreni dove scorre la pista. La sentenza, passata in giudicato, ha imposto la rimozione della struttura per sfratto e da gennaio la vicenda torna in tribunale. A portare quel che resta della Comunità montana, prossima alla liquidazione, davanti al giudice stavolta è la Imet stessa, che si ritiene danneggiata poiché non ha potuto gestire l’impianto e quindi recuperare i soldi spesi né ottenere alcun ricavo, essendo l’impianto fermo da anni e da rimuovere. “Non solo – dice l’avvocato Destro, legale della società tortonese – ci sono problematiche relative anche alle piste del downhill e all’utilizzo della seggiovia per le mountain bike. A gennaio è prevista l’udienza dopo il deposito della richiesta danni da parte della Imet”. “Una situazione molto complessa – dice Raffaella Musso, la funzionaria regionale incaricata della liquidazione della Terre del Giarolo – che mi sono ritrovata quando ho assunto questo incarico. È tutto bloccato dallo sfratto e ora c’è questa nuovo contenzioso”.

Il rifugio del monte Gropà, a Fabbrica Curone

C’è poi la questione dei due rifugi montani del Monte Gropà e di Forotondo, sempre nel Comune di Fabbrica Curone, mai completati dalla Imet per altre liti con la Comunità montana. Una spesa complessiva che supera il milione di euro. “In questo caso – dice l’avvocato Destro – stiamo tentando una soluzione che eviti un altro contenzioso ma è difficile capire con chi si deve dialogare”. La Terre del Giarolo è infatti in liquidazione e l’Unione montana Terre Alte, di cui fa parte Fabbrica Curone, non vuole farsi carico di queste strutture, foriere solo di spese e guai legali.