Camini accesi e atmosfera d’altri tempi per il vernissage di Clemen

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L’atmosfera al castello di Borgo Adorno è quella delle grandi occasioni; le signore eleganti, gli uomini un po’ meno, tranne qualche eccezione. Il momento lo richiederebbe. Oggi sabato 16 settembre è il giorno dell’inaugurazione della “Casa museo”. Qui per tutta la sua lunga vita ha vissuto e lavorato un’artista di fama internazionale Clemen Parrucchetti, discendente di quegli Adorno che intorno al 1500 ereditarono dagli Spinola, il maniero. Il figlio, Antoniotto Guidobono Cavalchini ha pensato di aprire al pubblico, seppur limitatamente al periodo estivo, la dimora di famiglia, dove sono esposte le opere della celebre madre, morta il 1 dicembre dello scorso anno.

Circa trecento lavori, su un migliaio realizzati dalla pittrice nel periodo compreso tra gli anni ’50 e il nuovo secolo, con i quali ha raccontato i momenti salienti della sua vita e del periodo storico che spesso l’ha vista protagonista; sotto il titolo “Amore e divorazione” sono raccolti i quadri realizzati negli anni ’70, che testimoniano la militanza dell’artista nel movimento di liberazione della donna.

La mostra di un’artista contemporanea all’interno di un contenitore medievale, un unicum di grandissimo valore, sia per le opere  sia per la collocazione.

Appena si varca il portone del giardino, si respira aria di casa. All’interno saloni, camere da letto, studi, sale da pranzo, corridoi, e persino la cucina ricca di oggetti di vita quotidiana, raccontano la storia di questa antica famiglia. Tutto è  arredato  con immenso gusto;  la disposizione dei quadri, apparentemente casuale, crea quell’aria  di vissuto che manca nella maggior parte dei musei.

Nonostante siamo solo a metà settembre, fuori il termometro segna 11 gradi, dentro i grandi camini e le stufe a legna accese, regalano un tepore che scalda anche il cuore. Ci accoglie il padrone di casa che spiega le ragioni, precedentemente esposte di questa scelta: “Nell’ambito di territori montani, si parla spesso di prodotti tipici di enogastronomia per valorizzarlo, ma credo sia anche necessario ampliare l’offerta a qualcosa di culturale, e il progetto della casa museo rientra in questo spirito. Quindi ho ritenuto creare un piccolo polo attrattivo per il territorio, aprendo le porte del castello e all’interno di queste mura raccontare il percorso artistico di mia madre.  Non è ancora ufficiale – conclude Cavalchini – ma a breve il Castello di Borgo Adorno dovrebbe essere inserito nel polo museale del Piemonte”.

Antonella Parigi con Antoniotto Cavalchini

A confermare questa notizia l’assessore regionale alla cultura Antonella Parigi. “ Stiamo creando il circuito della “Carta dei musei” per spostare l’asse museale da Torino e allargare a tutto il territorio. E’ innegabile che le “Case museo” sono un importante strumento di promozione dei piccoli centri e, la “Casa museo” di Borgo Adorno è molto interessante.  Alla “Carta dei Musei” – conclude l’assessore Parigi – aderiscono le regioni Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, avremmo voluto inserire anche la Liguria, ma non sono interessati”.

Sabato 23 settembre sarà l’ occasione per quest’anno di visitare la mostra e il castello, che sarà aperto dalle 10 alle 12.30  e dalle 15 alle 18, poi se ne riparlerà a maggio prossimo.  L’ingresso è gratuito.