Campo nomadi: nel prossimo bilancio i soldi per i 60 contatori dell’acqua

L'amministrazione Bardone vuole risolvere il problema dei mancati pagamenti da parte dei sinti: servono da 60 a 100 mila euro

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sede del municipio di Tortona
Il municipio di Tortona

Servono da 60 a 100 mila euro per risolvere l’annoso problema del campo nomadi di Tortona, somma che l’amministrazione comunale intende inserire nel prossimo bilancio di previsione del Comune. L’area necessita infatti di un contatore per il consumo dell’acqua per ognuna delle piazzole per sostituire l’unico contatore, intestato al Comune, installato trent’anni fa, quando il campo venne realizzato con un’ottica “assistenzialista” che ha portato ad accumulare un debito di quasi 100 mila euro da parte dell’amministrazione comunale nei confronti di Gestione Acqua, gestore dell’acquedotto tortonese. Da anni, infatti, molte delle 35 famiglie che usufruiscono del campo nomadi non pagano l’acqua.

Alla fine del 2014 era stato stipulato un accordo tra Comune, famiglie residenti nel campo e Caritas riferito al pagamento dei 15 mila euro del 2014, saldati al 50% dalla Caritas. “Dal municipio – spiega l’assessore Davide Fara – le lettere con le richieste di pagamento alle singole famiglie continuano a partire ma è chiaro che ci sono difficoltà a recuperare le somme. Il piano di rientro adottato negli anni scorsi, tutto sommato funziona ma serve una soluzione definitiva per risolvere alla radice il problema”, che sarebbero appunto i fondi a bilancio per eliminare il contatore unico e installare quelli “familiari”. “A seconda della soluzione che si vorrà e potrà adottare – dice ancora Fara – la cifra passerà da 60 mila a 100 mila euro, secondo il computo dei costi che è stato redatto dagli uffici. All’incirca ci saranno da installare una sessantina di contatori. Negli anni scorsi non siamo riusciti a intervenire poiché ci sono state varie emergenze, dal maltempo agli interventi sulla piscina e sul cimitero, che non potevano essere rinviati”.

Con la dotazione dei contatori per ogni piazzola i residenti avranno un rapporto diretto con Gestione Acqua anziché con il Comune. Da adeguare inoltre anche il regolamento del campo, ormai vecchio, con il quale vanno indicate le norme di utilizzo dell’area al passo con i tempi. Quello in vigore risale al 2000: il documento va aggiornato alle nuove regole regionali, volte a includere queste persone.