Da sinistra, l'enologo Andrea Pancotti, l'amministratore Orietta Alice, il vicepresidente Alessandro Cazzulo e il presidente Gian Franco Semino

Un avveniristico centro di pigiatura e imbottigliamento per la Cantina produttori del Gavi, la maggiore azienda del Gavi DOCG, nata 66 anni fa. Un progetto che si aggiunge ai tanti interventi che nell’ultimo decennio hanno visto la cantina sociale gaviese investire circa 2 milioni di euro con l’unico scopo di migliorare la qualità del vino prodotto grazie alle uve conferite ogni anno da 80 soci, coltivate negli undici Comuni della DOCG (Gavi, Bosio, Carrosio, Parodi, Capriata, Serravalle, Novi, Pasturana, San Cristoforo, Francavilla, Tassarolo) su 230 ettari. Qualità che è stata premiata con il Tre bicchieri del Gambero Rosso, assegnato al vino “GG” Gavi del Comune di Gavi annata 2015. Per la Produttori del Gavi negli ultimi dieci anni erano già arrivati i premi Due bicchieri e Due bicchieri e mezzo della celebre rivista e numerosi premi rapporto qualità-prezzo a testimonianza che dal 2005 in poi, da quando le cose sono cambiate nella dirigenza e della gestione dell’azienda, il lavoro eseguito ha dato i suoi frutti.

I serbatoi coibentati della Cantina produttori del Gavi

“Dobbiamo dire grazie – dice il presidente Gian Franco Semino – al lavoro di tutti i nostri dipendenti e ai soci, se siamo riusciti a raggiungere questo traguardo e possiamo continuare a guardare avanti con fiducia. L’azienda è in ottima salute finanziaria”. “Ormai da diversi anni – spiega Andrea Pancotti, enologo dell’azienda gaviese – abbiamo organizzato il ritiro delle uve secondo un rigido e funzionale calendario di conferimento, in funzione delle caratteristiche molto differenti dei terreni di provenienza delle uve, dell’esposizione e del grado di maturazione di ogni vigneto a capo di ogni socio conferente. Gli investimenti sono cominciati nel 2006 con una serie di nuovi serbatoi coibentati, poi nel 2009 i nuovi frigoriferi molto più potenti, essenziali per la buona riuscita di un vino bianco in genere e ancor più per il cortese di Gavi, alfiere nel mondo di questo straordinario territorio, limitato come estensione ma grande nel produrre uno dei vini più ricercati al mondo. Nel 2012 abbiamo acquistato un quinto torchio, tecnicamente definito pressa soffice e realizzato una terza vasca per il ritiro delle uve, e a fine 2013 è stata posizionata la linea di imbottigliamento con lavaggio e sterilizzazione interno ed esterno alla bottiglia, con la quale il vino non va più a contatto con l’ossigeno ambientale facendo largo uso di azoto”.

L’esterno della Cantina produttori del Gavi

“Grazie al calendario di consegna uve – dice Orietta Alice, amministratore della Produttori del Gavi -, il conferimento delle uve durante la vendemmia non comporta più ore di attesa. Si lavorano comodamente 2.500 quintali di uva al giorno, scelta che consente una migliore gestione del flusso delle uve e conseguentemente della lavorazione del mosto derivante dalle pressature distinte per lotti”. Importante per la Cantina Produttori è stato anche l’ampliamento del punto vendita, che in futuro sarà ancora più grande. Gli spazi verranno ricavati con il trasloco del centro di imbottigliamento, previsto a fianco della Cantina. “Questa azienda – concludono Orietta Alice e Gian Franco Semino – è l’orgoglio dei nostri soci agricoltori, che la considerano la loro cantina dove portare le uve coltivate sulla loro terra consegnandole nelle mani dell’esperto staff aziendale condotto da Pancotti con la consulenza di Mario Redoglia, senza il rischio di finire su un mercato di piazza che spesso vede la presenza di speculatori. Oltretutto, grazie alla oculata politica aziendale di questi anni, le uve risultano sempre remunerate a un prezzo superiore a quello di mercato, con un fatturato in crescita”.