Riattivare il mulino ad acqua di Magioncalda, a Carrega Ligure, per macinare grano e castagne. Il sogno di un gruppo di ragazzi potrebbe diventare realtà se il Comune e le Aree protette dell’Appennino Piemontese riusciranno a trovare i fondi necessari. “I promotori dell’iniziativa – spiega il sindaco Marco Guerrini – sono tutti ragazzi che coltivano grano nella frazione e sono membri del consorzio montano di Magioncalda. Da qualche tempo hanno sistemato una serie di antichi attrezzi agricoli per la trebbiatura e ora puntano a riattivare lo storico mulino, proprietà comunale”. Il consorzio della frazione si occupa, fra l’altro, della gestione dell’acquedotto del piccolo centro abitato e delle strade ma anche di organizzare eventi in paese e attività di vario genere, fra cui appunto il recupero delle attrezzature agricole e la ricostruzione della trebbiatura del grano in costumi storici, come è avvenuto nell’ultima edizione della Fiera di Carrega, a settembre.

I ragazzi del consorzio di Magioncalda

Il consorzio ha quindi stipulato una convenzione con le Aree protette dell’Appennino Piemontese, gestore del sito di importanza comunitaria “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”, all’interno del quale si trova Magioncalda, e il Comune, come si diceva allo scopo di trovare i fondi per il mulino, fermo da decenni. L’amministrazione comunale intende infatti partecipare al bando del Gal Giarolo dedicato alla valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico. “Servono – spiega Guerrini – circa 40 mila euro per il recupero strutturale dell’immobile, della canalizzazione delle acque dal rio Fossato per attivare la macina e dell’area intorno all’edificio. Il Comune ha inoltre richiesto di inserire nel catasto regionale il sentiero che parte proprio dal mulino”. Che non sarà recuperato solo a scopo a didattico ma anche allo scopo di essere utile ai produttori di grano e castagne, frutto un tempo fondamentale che vuole essere anch’esso recuperato, anche grazie al futuro Parco dell’Alta Val Borbera.