A Carrosio il sindaco convoca il Consiglio comunale a sei mesi dalla richiesta della minoranza ma lo scontro politico non si ferma. A novembre l’opposizione aveva chiesto di discutere nell’assemblea cinque argomenti: il cambio dell’intitolazione della scuola, dedicata a Felice Costa, ex podestà fascista del paese, una modifica al progetto di manutenzione straordinaria e di riqualificazione energetica dell’edificio da 260 mila euro, una discussione sul futuro dell’ex bar centrale, proprietà comunale dal 2007, dove si intendono spendere circa 500 mila euro di fondi pubblici del Terzo valico; una proposta sull’utilizzo dello stemma Comunale e una modifica allo statuto comunale. Valerio Cassano, il primo cittadino, in vista della seduta del 22 novembre, aveva concesso solo una discussione dei temi in sede di “comunicazioni del sindaco” quindi senza nessuna deliberazione. La minoranza per protesta da allora si è astenuta dal partecipare ai Consigli comunali e nell’immediato si era rivolta al prefetto, che aveva però dato ragione al sindaco.

L’ex bar centrale di Carrosio

I consiglieri Luigi Traverso, Piero Odino e Gianni Traverso avevano quindi fatto appello al ministero dell’Interno, poiché la richiesta era stata firmata da un quinto dei consiglieri e in base alla legge, il primo cittadino avrebbe dovuto convocare la seduta entro dieci giorni. In caso di diniego, toccava al prefetto ma Romilda Tafuri non ha fatto nulla. Da Roma avevano però dato ragione alla minoranza: non tocca al sindaco ma semmai al Consiglio decidere cosa discutere e il prefetto doveva intervenire hanno scritto da Roma. La seduta doveva quindi essere convocata entro dieci giorni. In realtà sono passati mesi ma domani, alle 18,30, non verranno discussi tutti i temi proposti dall’opposizione: Cassano ha inserito solo la questione dell’ex bar centrale, dello stemma comunale e del progetto di riqualificazione energetica della scuola. Cassati l’intitolazione della scuola e le modifiche al regolamento comunale: il primo perché di competenza della giunta, secondo il sindaco, il secondo perché già affrontato in una precedente seduta. Inoltre, evidenziano dall’opposizione, Cassano non ha concordato la data della seduta. I tre consiglieri del gruppo Alternativa civica hanno quindi firmato un nuovo esposto al prefetto e annunciato la loro assenza alla seduta, proseguendo quindi nella loro protesta.