Fra gesti dell’ombrello, pesanti accuse reciproche e minacce di querela, dopo quasi sette mesi, alla fine il Consiglio comunale di Carrosio ha discusso quasi tutti i temi proposti dalla minoranza a novembre, uno dei quali approvato persino dalla maggioranza. Nella seduta di ieri l’assemblea ha visto all’ordine del giorno quattro dei cinque temi proposti dal gruppo Alternativa civica: il progetto riferito all’ex bar centrale (500 mila euro dal Terzo valico per recuperare l’immobile, da modificare), l’uso dello stemma comunale (da modificare lo statuto per evitare abusi), il progetto di riqualificazione energetica della scuola (da cambiare per l’opposizione) e le modifiche al regolamento comunale, da aggiornare. Respinta la deliberazione sui primi tre punti, dopo animate discussioni, la quarta è stata approvata all’unanimità con la proposta di nominare una commissione consiliare apposita. Nessuna delibera, invece, sulla modifica dell’intitolazione della scuola, dedicata al podestà fascista Felice Costa, seppure, anche in questo caso, dopo un’accesa discussione.

Carrosio, il sindaco Valerio Cassano (a sinistra) con il segretario comunale Giancarlo Rapetti
Carrosio, il sindaco Valerio Cassano (a sinistra) con il segretario comunale Giancarlo Rapetti

Da novembre il sindaco Valerio Cassano ha negato la trattazione dei temi sostenendo che non erano di competenza del Comune ma, alla fine, sulla base del parere del ministero dell’Interno sollecitato dalla minoranza, ha convocato la seduta con gli argomenti richiesti. Per non trattare la questione di Felice Costa, Cassano si è basato sul condizionale utilizzato dal ministero nel suo parere: il punto “potrebbe” non essere di competenza del Consiglio. Piero Odino, capogruppo di minoranza, ha da subito annunciato l’intenzione di denunciare il consigliere di maggioranza (senza farne il nome) che nella precedente seduta si era espresso con toni pesanti sul suo gruppo. Corrado Guglielmino li aveva infatti definito “delinquenti”, accusandoli di “prendere in giro” il Consiglio con le ripetute richieste di trattare i temi in questione. A sua volta, ieri Cassano ha ricordato all’opposizione quanto scritto sul suo conto al prefetto e al ministero (“comportamento antidemocratico”, accuse di “abusare del proprio ufficio” e di non rispettare le leggi), annunciando a sua volte querele. Durante la discussione su Felice Costa il sindaco ha fatto il gesto dell’ombrello (si presume non rivolto alla minoranza) e il consigliere di opposizione Luigi Traverso ha dato del podestà a Cassano.