Alla fine, gli argomenti proposti dalla minoranza di Carrosio dovranno essere nuovamente inseriti all’ordine del giorno del Consiglio comunale. Nella seduta di ieri, i tre argomenti non sono stati votati su suggerimento del segretario comunale Gian Carlo Rapetti poiché l’opposizione, ancora assente per protesta poiché mancavano due dei cinque argomenti proposti a novembre, non ha fornito la documentazione. Nella convocazione, arrivata dopo sei mesi, il primo cittadino Valerio Cassano aveva indicato la questione dell’ex bar centrale, dello stemma comunale e del progetto di riqualificazione energetica della scuola, escludendo l’intitolazione della scuola elementare e il regolamento del Consiglio comunale. Si è arrivati alla seduta di ieri dopo che a marzo il ministero dell’Interno ha in sostanza imposto al sindaco e al prefetto la discussione degli argomenti, prima negata, ma Cassano ha sostenuto di aver agito correttamente, nonostante la convocazione di ieri che rispetta invece, in sostanza, quanto disposto dal Viminale: “Il Consiglio era stato convocato entro 20 giorni a novembre, inserendo l’unico punto di competenza consiliare, cioè le modifiche al regolamento, poi discusso dalla maggioranza in quanto l’opposizione era assente.

Una veduta di Carrosio
Una veduta di Carrosio

La comunicazione del ministero mi dà ragione in quanto stabilisce che il sindaco deve sì limitarsi a valutare la correttezza formale della richiesta di discussione senza entrare nel merito dei singoli punti (che spetta al Consiglio), ma dice anche che i temi propositi non devono essere illeciti o estranei alle competenze dell’assemblea. Il Consiglio non può deliberare, per esempio, sul progetto di riqualificazione energetica della scuola, di competenza della giunta e per altro già approvato da anni. Respingo quindi l’accusa di negare la discussione, mi attengo solo alle regole”. A quel punto, la maggioranza intendeva votare i tre punti, molto probabilmente per decidere di respingere la loro discussione ma il segretario Rapetti, pur dando in parte ragione alla tesi del sindaco, li ha stoppati: “Non c’è documentazione riferita ai punti proposti dalla minoranza, non si può procedere con il voto. Dovranno essere nuovamente inseriti in futuro nell’ordine del giorno”. L’assessore Corrado Guglielmino ha parlato di “presa in giro” riferendosi al comportamento della minoranza, spingendo per la votazione ma il segretario ha replicato: “Sono i costi della democrazia. La discussione va rinviata”. Alla prossima puntata, quindi.