Cartone e ferro” è il titolo della mostra di quadri e sculture che sarà inaugurata sabato 7 settembre, alle 17, nell’ex abbazia di San Remigio, a Parodi Ligure. Dopo il Seicento genovese e la rassegna “La Terra dei Carlone”, l’antico monastero torna ad ospitare una mostra d’arte contemporanea con le ultime opere realizzate dall’artista serravallese Vito Boggeri, che dialogheranno con le sculture in ferro dell’acquese Carlo Ivaldi. Questa volta sono i materiali utilizzati a dare il titolo alla mostra, quasi a voler sottolineare l’importanza del riciclo e dell’ecosostenibilità anche nell’arte, come il cartone di recupero, che prende nuova vita con i dipinti di Boggeri, il ferro forgiato e lavorato secondo la maestria degli artigiani di un tempo per le opere di Carlo Ivaldi. Vito Boggeri, serravallese che oggi vive tra Sanremo e Roncoli, un piccolo borgo medievale della Val Borbera dove ha stabilito la propria residenza artistica, ha iniziato la sua attività giovanissimo da autodidatta, e già alla fine degli anni cinquanta esponeva alla “Promotrice alle Belle Arti” di Torino.

Un’opera di Carlo Ivaldi

Boggeri è un attento osservatore e i suoi lavori sono pagine di un taccuino che egli porta sempre con sé, nella sua mente, dove trovano spazio personaggi talvolta improbabili, visioni surreali e oniriche, oppure scene viste e rilette in chiave ironica di situazioni annotate durante le frequentazioni di eleganti caffè o di semplici bar di paese, quelli di un tempo da “ragazzo del ‘900”, dove si giocava a carte o a bigliardo, si discuteva di politica e sport, luoghi di incontro che sono stati per lui “una grande scuola di vita e la fonte di molte ispirazioni”. Le opere esposte a San Remigio rappresentano un po’ la sintesi artistica, caratterizzate da un’inedita evoluzione cromatica dal colore al bianco e nero, dove protagonisti sono sempre i “suoi personaggi”, tra gli altri soggetti si potranno ammirare “due signore” rilassate a fare shopping all’Outlet, una bagnante, una gitana con la sua inseparabile fisarmonica in compagnia di un gatto, un jazzista impegnato in virtuosismi musicali e ancora un personaggio locale d’altri tempi come Sante Pollastro, legato ai ricordi di gioventù e ad un ciclismo eroico fatto di strade bianche e passione da vendere.

Un altro lavoro di Ivaldi

Carlo Ivaldi, classe 1972, vive e lavora a Ponzone nell’acquese, dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Acqui Terme e all’Accademia Ligustica di Genova ha intrapreso il suo percorso espositivo partecipando a numerose mostre ottenendo importanti riconoscimenti dalla critica e premi, come nel 2001 con la borsa di studio “The Liguria Study Center for Arts and Humanities” nella residenza italiana di Bogliasco. Le sue opere in ferro si sviluppano tra ampi segmenti semicircolari collegati tra loro che razionalizzano sempre di più la dichiarata provenienza delle poetiche melottiane, con il conseguente privilegiare di sonorità musicali fatte di equilibrio e rigore. Concatenamenti sospesi, piccole sculture di frammenti ferrosi, esili avvenimenti segnici ma ricchi di vitali intuizioni liriche sono le linee indispensabili per leggere con pienezza i valori che sono alla base del suo metodo compositivo-assemblativo. La mostra, curata da Kevin McManus, è promossa dal Comune di Parodi Ligure e dal Movimento di Resilienza Italiana nell’ambito di Attraverso Festival, con la collaborazione di Libarna Arteventi, Oltregiogo e la Pro Loco di Parodi Ligure, rimarrà aperta fino al 29 settembre ed è visitabile il sabato e la domenica dalle 15,30 alle 19.