Ponzone, l'installazione della recinzione anti psa

Se ci saranno casi di Psa oltre la recinzione, quest’ultima potrà essere spostata”. Lo sostiene il commissario straordinario per l’emergenza Peste suina africana, Angelo Ferrari, a proposito dei casi registrati sul territorio di Cassinelle. Si tratta di uno dei tre Comuni dove è in costruzione la recinzione da 10 milioni di euro che dovrebbe fermare l’espansione del virus verso ovest consentendo gli abbattimenti dei cinghiali con le squadre dei cacciatori. Nelle ultime settimane nel Comune tra Ovadese e Acquese sono state scoperte tre carcasse di cinghiale positive alla Psa, a ridosso della barriera che interesserà Ponzone, Cassinelle e Molare. La costruzione è iniziata nelle scorse settimane ma potrebbe essere necessario spostare la recinzione, “come è avvenuto il Belgio”, precisa Ferrari. Tutto previsto, a quanto pare, ma c’è chi ritiene inefficace l’installazione della rete metallica. “L’emergenza da Peste Suina Africana -dicono il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle ed il capogruppo del PD Raffaele Gallo. – sta diventando sempre più preoccupante ed il problema non può essere affrontato solo con le recinzioni.

Il commissario Angelo Ferrari

La proliferazione dei cinghiali costituisce un problema per l’agricoltura, per l’ambiente, per l’ordine pubblico e la salute, come dimostra il numero sempre maggiore di richieste di indennizzo per danni da fauna selvatica presentate dalle imprese agricole piemontesi (passate dalle circa 5mila del 2010 alle 13mila dello scorso anno), i sempre più numerosi incidenti stradali causati da cinghiali e ora anche la trasmissione di malattie. Occorre che la Regione Piemonte dia risposte concrete ed efficaci all’allarme che proviene dalle associazioni del mondo agricolo e non solo, per questo ieri alla riunione dei Capigruppo il Pd ha chiesto la convocazione urgente di un Consiglio regionale aperto”. I due consiglieri regionali aggiungono: “Occorrono misure più incisive per il contenimento della fauna selvatica, a cominciare dagli abbattimenti che in Piemonte sono ancora troppo pochi, avendo la Giunta Cirio preferito la strada dei risarcimenti, anziché mettere gli operatori in grado di abbattere i capi in eccesso. Occorre potenziare la prevenzione e il monitoraggio e stanziare più risorse per incrementare il numero delle guardie venatorie. Il grido di dolore dei nostri agricoltori non può rimanere inascoltato e non si può perdere ulteriore tempo, vista anche la comparsa di nuovi focolai in altre zone d’Italia”. La giunta regionale ha modificato il Programma di sviluppo rurale 2021-2022: ha previsto 5,4 milioni di euro per sostenere gli allevamenti suinicole