C’è ancora uno strascico legale nella vicenda del geometra Ezio Dò di Arquata Scrivia, ex dipendente della Provincia che aveva patteggiato, tra l’altro, 3 anni e 8 mesi per le irregolarità commesse nella gestione dell’Ufficio tecnico dell’ente di cui era dirigente: tangenti pagate dagli imprenditori per ottenere gli appalti, fatture gonfiate o del tutto false e altri reati, commessi tra il 1997 e il 2002. Otto anni dopo la sentenza definitiva, la Provincia ora tenta nuovamente di recuperare, senza troppe speranze, ben 90 mila euro dall’imprenditore alessandrino Paolo Grillo, coinvolto nell’”affare” Dò. L’uomo nel 2010 era stato condannato in Appello, a Torino, a un anno e otto mesi, confermando la sentenza del gip di Alessandria del 2006, arrivata con rito abbreviato. Il reato per Grillo era concorso in peculato con Dò. Grillo faceva parte del gruppo di impresari edili coinvolti e contro di lui, così come contro Dò e gli altri, la Provincia si era costituita parte civile con l’avvocato Alberto Vella ottenendo sia dal giudice di primo grado che in Appello un risarcimento di 83 mila euro, nel frattempo cresciuti a circa 90 mila.

tribunale di alessandria
Il palazzo di giustizia di Alessandria

In questi otto anni, l’amministrazione provinciale ha cercato di farsi pagare in ogni modo ma senza successo. Così ora ha deciso di avviare un’azione esecutiva nei confronti di Paolo Grillo per il recupero forzoso del credito, oltre agli interessi e alle spese legali. In sostanza, l’ente chiederà il pignoramento dei beni dell’ormai ex imprenditore. Soltanto che i beni, se ci sono, devono essere individuati e, a quanto pare, Grillo è titolare una piccola pensione. “L’impresa di Grillo – spiega l’avvocato della Provincia, Alberto Vella – come quella degli altri imprenditori coinvolti nella vicenda Do’, era piuttosto piccola, con pochissimi dipendenti ma si era esposta molto con molti appalti ottenuti dalla Provincia, grazie ai meccanismi messi in atto sempre da Do’. In passato l’imprenditore aveva promesso un acconto ma in realtà non ha mai versato nulla. Per questo ora siamo costretti ad agire in questo modo”. Per la cronaca, il geometra Ezio Do’ a suo tempo aveva risarcito la Provincia con un milione di euro: 750 mila euro per gli episodi di corruzione e concussione, 250 mila euro per quelli di peculato. Il sistema messo in atto dal dirigente riguardava soprattutto lavori del settore della segnaletica stradale ma non solo. Gli altri imprenditori coinvolti nelle indagini nel 2006 avevano versato all’ente circa 200 mila euro. Tranne Paolo Grillo.