Idrocarburi in quantità tali che non sarebbero stati accettati neppure per un’area destinata alla costruzione di capannoni industriali. Nel 2012, quando i tecnici del Comune e dell’Arpa fecero analizzare la terra conferita nella ex cava Aliprandina, nelle campagne di Tortona, in strada comunale per Ova, scoprirono che era inquinata e che non sarebbe stato possibile, in quelle condizioni, far tornare l’area non solo a una destinazione agricola ma neppure industriale tale era l’inquinamento. Tre anni dopo, il blitz dei carabinieri del Noe e della Forestale, su ordine della Dda di Torino, nell’ambito dell’indagine Triangolo, mise sotto sequestro l’area. A sette anni di distanza dalla scoperta dell’inquinamento, la situazione è ancora la stessa. La ditta Gandini di Voghera, titolare dell’autorizzazione al prelievo di ghiaia e poi obbligata a svolgere il recupero ambientale portando terra di qualità compatibile con il riutilizzo agricolo dell’area, aveva invece riempito lo scavo nella campagna con materiali inquinati provenienti da Genova e Arenzano, con tanto di autorizzazione delle amministrazioni comunali liguri. Se nessuno se ne fosse accorto, il grano o il mais sarebbero cresciuti su un terreno avvelenato, come in altre ex cave del Tortonese, fra cui Castello Armellino.

La cascina Aliprandina a Tortona

L’amministrazione comunale ordinò successivamente alla ditta vogherese di procedere con la bonifica, rimuovendo i materiali inquinati ma la Gandini non ha mai fatto nulla di concreto e nel frattempo è arrivato il fallimento e il titolare era diventato latitante dopo essere finito tra i 19 imputati del processo Triangolo insieme a vari personaggi del settore edile, tutti accusati di gravi reati ambientali. Per alcuni sono emersi anche legami con la ‘ndrangheta. La responsabilità di bonificare il sito è quindi passata al proprietario del terreno, Gianpietro Stella, che ha presentato un piano di intervento. “Il piano proposto dal titolare del terreno – spiega Enrico Taverna, dirigente comunale – era stato bocciato all’epoca e contro questo provvedimento Stella aveva presentato ricorso al Tar. I giudici si pronunceranno a settembre”. Se daranno ragione al Comune la proprietà dovrà modificare il piano e quindi partire con l’intervento, sbloccando così uno stallo ormai lunghissimo. Il Tortonese, guarda caso, per alcuni tumori presenta un’incidenza maggiore che altrove.