La campagna di monitoraggio sulla qualità dell’aria messa in atto dall’Arpa ha rilevato un innalzamento dei livelli di ossidi di azoto nei pressi della cava di cascina Pecorara, alle porte di Tortona, dove il Cociv sta portando lo smarino del Terzo valico proveniente dallo scavo sotto l’Appennino. La cava era stata coltivata dall’impresa Allara di Casale e la cosiddetta “rinaturalizzazione” è stata affidata al consorzio. Il sito si trova tra la strada provinciale 10 per Alessandria e la provinciale 211 della Lomellina. L’Arpa ha sistemato un laboratorio mobile a poca distanza dalla cava, situata non lontano dal polo logistico di Rivalta e dall’autostrada A7: il nuovo via vai di camion innescato dai cantieri del Terzo valico non ha senz’altro contribuito a migliorare la già precaria situazione. Il laboratorio mobile, durante la campagna durata dal 13 giugno al 27 luglio e resa nota di recente dall’Arpa, ha misurato, tra l’altro, le quantità di monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene, polveri fini Pm 10 e ossidi di azoto.

Mezzi della ditta Allara

A proposito di questi ultimi, la relazione evidenzia “come i valori rilevati presso il punto di monitoraggio di Cascina Pecorara siano del tutto assimilabili a quelli misurati presso le stazione di traffico urbano di Alessandria ma con valori massimi percentualmente più elevati di circa il 16%”. Nel dettaglio, per il biossido di azoto e per il monossido di azoto “si evidenzia un aumento delle concentrazioni massime dell’inquinante del 60% circa, rispetto a quanto rilevato ad Alessandria”. Secondo l’Arpa, tale situazione è “presumibilmente dovuta sia al passaggio dei mezzi di cantiere che conferiscono il materiale all’area di deposito (dello smarino, ndr) che al transito di mezzi pesanti dal polo logistico verso la strada provinciale”. Per sapere con certezza quali siano i camion che hanno portato a questo aumento dell’inquinamento “occorrerebbe quantificare il numero, la tipologia, lo stato di manutenzione dei veicoli impiegati per il trasporto dei materiali di cava e di quelli che riguardano invece il polo logistico”.