Togliere ai cacciatori il compito di ridurre il numero dei cinghiali. È la richiesta arrivata ieri, 19 luglio, in Consiglio regionale, a Torino, nella seduta richiesta da Confagricoltura e dalle altre associazioni agricole insieme alle opposizioni consiliari. Tutte le forze politiche si sono dette d’accordo, ancora una volta, sulla necessità di ridurre drasticamente il numero dei cinghiali, come dimostra la Psa, conseguenza del proliferare incontrollato degli ungulati. Da anni però si dibatte sul come. La giunta regionale ha annunciato di aver allungato il periodo di caccia nel calendario venatorio della prossima stagione, scelta contestata dal gruppo 5 stelle: “Negli ultimi 30 anni abbiamo delegato tutto ai cacciatori ed è proprio questo uno dei motivi per i quali oggi ci troviamo in emergenza. Dal 2019 il Movimento 5 Stelle chiede lo stanziamento dei fondi necessari alle Province per l’assunzione di guardie venatorie per il controllo della fauna selvatica, un’operazione che dev’essere fatta da professionisti che hanno a cuore il bene pubblico. Una strada mai percorsa dalla Giunta regionale, che ha sempre affermato di non avere soldi, salvo poi sborsare 300mila euro per i rimborsi ai cacciatori. Sostenere che non vi siano fondi per le assunzioni delle guardie venatorie è una falsità. Per anni è stato ignorato il problema e adesso la Regione ha dovuto investire 50 milioni di euro per mettere una pezza all’emergenza. Soldi con i quali avremmo stipendiato chissà quante guardie faunistiche fino al pensionamento”. Anche il Pd ha sottolineato come a oggi “viene investita un’ingente quantità di risorse pubbliche per indennizzare i danni in agricoltura causati dai cinghiali.

Si tratta di una spesa che non risolve il problema, a differenza dell’investimento nell’assunzione del personale provinciale qualificato”. La Lega, forza di maggioranza, invece, non ha dubbi: per ridurre il numero dei cinghiali “i protagonisti devono essere i cacciatori. La ricetta per risolvere il problema deve essere infatti realistica e pragmatica, adottando il secolare buonsenso dei nostri contadini e dei nostri allevatori. Per questo chiediamo più autonomia regionale per essere più vicini ai nostri territori e adottare soluzioni realmente praticabili. Non possiamo certo usare le forze dell’ordine o l’esercito”. Rosalba Nattero, rappresentante del Tavolo Animali e Ambiente, di cui fanno parte le associazioni ambientaliste e animaliste, ha rimarcato che “la gestione del problema dei cinghiali deve escludere la componente venatoria, in quanto coinvolta da conflitti di interesse”. L’assessore alla Caccia e all’Agricoltura, Marco Protopapa, ha annunciato di aver chiesto al governo “i fondi per far assumere personale alle provincie. i cacciatori non bastano a risolvere il problema”. Il commissario per l’emergenza Psa, Angelo Ferrari, ha annunciato che la recinzione da 10 milioni di euro sarà ultimata entro il 20 agosto. In precedenza era stata indicata la data del 20 giugno.