Autobus del Cit

Stamattina la situazione del Cit di Novi Ligure sarà portata all’attenzione del prefetto in un incontro in programma ad Alessandria dove verranno valutati i disservizi che si sono susseguiti in questi giorni su quasi tutto il territorio servito dal consorzio di trasporti. Fra le zone colpite, c’è la Val Lemme: per due volte in altrettante settimane gli alunni delle scuole medie di Gavi, diretti a Voltaggio, sono stati lasciati a piedi poiché il bus inviato da Novi era troppo piccolo ed è stato necessario far arrivare un secondo automezzo. Una situazione che ha acceso la polemica tra gli autisti e i sindacati da una parte e il sindaco di Voltaggio, Michele Bisio, dall’altra, a causa di un suo post pubblicato su Facebook nel quale ha addebitato i disservizi al conflitto sindacale in atto tra azienda e dipendenti, soprattutto gli autisti. Bisio ribadisce la sua tesi: “A causa della tensione fra il Cit e i sindacati manca il collegamento fra gli autisti e gli uffici. Sono infatti i dipendenti che lavorano negli uffici a organizzare gli orari secondo le direttive del cda, che dà solo delle indicazioni riferite alle corse da mantenere o meno. Quest’anno, per altro, ci sono le stesse corse del 2017 ma sono stati tagliati i turni e quindi allungato l’orario di servizio degli autisti. Da qui il conflitto che viene fatto ricadere sugli utenti, che pagano la mancanza di dialogo fra i dipendenti, causa di quanto successo a Gavi in queste settimane, in base a quanto ho verificato.

Noi sindaci, per altro, da sempre spingiamo per tutelare tutti i posti di lavoro ma per il Cit serve una soluzione”. L’attuale cda, presieduto da Giuseppe Licata, ricorda Bisio, “ha messo nero su bianco la situazione del bilancio, con il disavanzo da 460 mila euro”. Gli attuali amministratori sono stati i primi, in sostanza, a certificare il pesante disavanzo, da sempre coperto dai Comuni soci con i soldi dei loro bilanci ma, da quest’anno, in molti hanno chiesto di cambiare rotta anche perché entro il 2020 il bilancio deve tornare in attivo per legge. “I tagli sono inevitabili – spiega Bisio – e si devono fare delle scelte cambiando il sistema di trasporto pubblico, per esempio attuando le corse a chiamata e utilizzando automezzi adeguati al numero di utenti prenotati, in modo da evitare corse a vuoto o quasi”. Fabio Poddighe, sindacalista della Cgil e autista, su Facebook ha scritto: “ Ai Comuni abbiamo più volte chiesto un incontro su tematiche aziendali che riguardano l’efficienza del servizio pubblico verso le zone collinari, lasciando che i disservizi di questi giorni arrivassero a livelli insopportabili per gli utenti e i lavoratori…Trovo profondamente ingiusto risparmiare sulle fasce deboli, che sono le persone anziane i ragazzi e chi usufruisce del mezzo pubblico. Il servizio pubblico è un diritto di tutti e va gestito nell’interesse generale”.