La Filcams Cgil, in solitaria, ha dichiarato lo stato di agitazione, fase che può precedere lo sciopero, per i lavoratori del settore del commercio alimentare. Secondo il sindacato, “la situazione sanitaria nel nostro Paese si sta facendo di giorno in giorno sempre più drammatica, i casi di contagio da COVID19 crescono in maniera esponenziale e purtroppo anche i decessi. Come Filcams Cgil del Piemonte, consapevoli che il settore della distribuzione alimentare è essenziale per la popolazione e pertanto è stato consentito alle aziende di continuare la loro attività, chiediamo con forza che ciò avvenga nel pieno rispetto delle norme sanitarie a protezione di tutti i lavoratori e dei cittadini”. La Filcams ricorda che “nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo che definisce le linee guida da adottare in tutte le aziende affinché si eviti il contagio da COVID19. È necessario che le aziende si attengano a tali norme, in modo da attuare rigorosamente gli interventi di prevenzione collettiva e individuale. Purtroppo continuiamo a registrare carenze nelle misure messe in campo e carichi di lavoro insostenibili. La mancanza di dispositivi di sicurezza, l’assenza di controllo e sorveglianza, lo stress di massacranti turni di lavoro mettono a grave rischio tutte le persone che lavorano”. Il sindacato chiede che tutti i lavoratori vengano dotati dei dispositivi di protezione individuale e che venga attuato “un controllo rigido e contingentato dell’afflusso delle persone; – rispetto rigoroso della distanza interpersonale; – installazione di pannelli di plexiglass alle casse; – sanificazione costante di ambienti e superfici; – rimodulazione dell’organizzazione del lavoro con turni di lavoro “umani”.

Servono inoltre misure per contenere quanto più possibile il contagio da COVID19. Valutiamo negativamente che in questo senso il Governo non abbia adottato misure più restrittive per ridurre le aperture settimanali e decretare la chiusura domenicale di tutte le attività commerciali. Questa indecisione ha creato una condizione di caos e confusione nel settore lasciando all’iniziativa spontanea di ciascun operatore economico la scelta di contenere le aperture sia infrasettimanali che domenicali. Pensiamo – prosegue il sindacato – che una limitazione e una razionalizzazione degli orari omogenea su tutto il territorio non compromette in alcun modo gli approvvigionamenti alimentari delle famiglie ma al contrario favorisca il contenimento del rischio contagio per cittadini e lavoratori e alleggerisca lo stress da lavoro cui sono sottoposti gli operatori. In assenza di interventi governativi, abbiamo chiesto una tempestiva regolamentazione omogenea del settore da parte della Regione, affinché la cittadinanza non sia disorientata ed abbia una univoca indicazione. Regolamentazione che preveda la riduzione dell’orario di apertura giornaliera e la chiusura totale nelle domeniche degli esercizi commerciali, compresi quelli della distribuzione alimentare. Per queste ragioni la Filcams ha dichiarato su tutto il territorio regionale piemontese lo stato di agitazione.