Condotte spa, un pezzo del Cociv tra arresti e maxi debiti.

Terzo valico: ai domiciliari Duccio Astaldi, il capo dell'azienda romana socio al 31% del consorzio costruttore della Genova-Tortona. L'azienda ha un indebitamento di due miliardi di euro a fronte di un patrimonio da 214 milioni di euro e ha ottenuto il concordato con riserva dal tribunale.

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Si tratta di un pezzo importante del Cociv, incaricato dallo Stato di realizzare il Terzo valico. La società Condotte spa detiene infatti il 31% delle azioni del consorzio, socio di minoranza insieme al Civ, mentre la maggioranza da qualche anno è in mano alla Salini Impregilo. Non è certamente un bel periodo per questa importante società romana, fondata nel lontano 1880, considerata fra le aziende leader nel settore delle costruzioni, coinvolta anch’essa, a partire dal 2012, nei cantieri della “nostra” alta capacità, opera che già nel 2016 aveva visto decapitati i vertici del Cociv dagli arresti disposti dalle procure di Genova e Roma. Ora è toccato, come riportata ieri l’Ansa, a Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della Condotte spa. Insieme ad altri manager, l’uomo, finito ai domiciliari, risulta coinvolto in un’inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela. Astaldi, con gli altri, è accusato dalla Procura di Messina, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e corruzione. Un altro brutto colpo per la credibilità dei fautori del Terzo valico dopo, per l’appunto, gli eventi dell’autunno del 2016, che di recente hanno visto uno dei personaggi coinvolti nella spartizione della “torta”, Giuseppe Petrellese della Giuliano Costruzioni, patteggiare una condanna a due anni a Genova. I titolari dell’azienda, invece, Antonio e Giovanni, hanno avanzato la medesima richiesta, di fatto ammettendo che quanto sostenuto dalla procura genovese sugli appalti del Valico era vero: gli appalti erano assegnati alle aziende grazie alle “bustarelle”.

Il cantiere del Terzo valico di Serravalle Scrivia

Per il Cociv, nel frattempo gestito dal commissario Marco Rettighieri, un’altra tegola, seppure non legata direttamente ai lavori del Terzo valico. Condotte spa, per altro, già da tempo è in gravi difficoltà. A gennaio, il tribunale di Roma ha accolto la richiesta di concordato con riserva presentata dalla società probabilmente per evitare il fallimento che potrebbe essere richiesto dai creditori. Condotte spa, infatti, secondo quanto pubblicato dai quotidiani economici, è gravata da un indebitamento di due miliardi di euro a fronte di un patrimonio da 214 milioni di euro, in base al a bilancio 2016, con 867 milioni di euro di crediti commerciali vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni in particolare. Poi ci sono 767 milioni di euro di debiti con le banche mentre quelli verso i fornitori superano il miliardo di euro. Ora Condotte spa ha tempo fino a maggio per presentare un piano di ristrutturazione del debito, altrimenti potrebbe partire il concordato preventivo: si tenterà il risanamento oppure si cederà l’attività o, infine, si liquiderà l’azienda. A proposito dell’arresto di Astaldi, il sito notavterzovalico, voce dei comitati No Terzo valico, commenta: “Non c’è pace per chi vuole realizzare il Terzo Valico e dopo la decapitazione dell’intero consorzio Cociv tocca ai vertici di Condotte. Fa sorridere che mentre scriviamo il Consiglio Comunale di Genova si appresta a votare su richiesta di Pd, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia un ordine del giorno per chiedere di proseguire con i lavori del Terzo Valico pesantemente messi in discussione dal trionfo del Movimento 5 stelle alle recenti elezioni politiche. Ci pare che anche la giornata di oggi dimostri ciò che andiamo ripetendo da oltre venticinque anni. Il Terzo Valico oltre ad essere inutile, devastante per l’ambiente e pericoloso per la salute viene costruito da aziende sulla cui immoralità abbiamo scritto fiumi di inchiostro. Fermare il Terzo Valico è oggi più che mai l’unica cosa dignitosa da dover fare”.