Continuazione dell'articolo sul viaggio a Capo Nord

Domenica 30 luglio io e la mia compagna di viaggio Lea lasciamo il campeggio senza aver raggiunto Capo Nord: il tempo è terribile e la visibilità minima. Siamo arrivati a Honningvag due giorni fa in barca e vogliamo proseguire il viaggio in autostop. 170 km ci separano dall’Isola di Seiland. Il primo passaggio si lascia attendere circa 20 minuti, mentre piove forte e cerchiamo di non bagnarci troppo. Due signore finlandesi ci portano fino a un incrocio, pochi chilometri più avanti. Aspettiamo una mezz’ora, infreddoliti, e stiamo per rinunciare quando una macchina si ferma: un’insegnante norvegese va a trovare sua mamma a Olderfjord e ci porta volentieri, accendendo il riscaldamento così ci asciughiamo bene.

Nel pomeriggio altri due norvegesi (un ragazzo che studia nella “nostra” Tromso e un pescatore che sta tornando a casa con vari salmoni) ci accompagnano a destinazione: la fermata del traghetto per raggiungere l’Isola di Seiland. Dopo una brevei traversata siamo arrivati e sul molo ci aspetta Mimmi, la nostra “host” di Couchsurfing (un programma di ospitalità che uso già da tanti anni per viaggiare: www.couchsurfing.com).

In pochi minuti siamo a casa, beviamo un buon tè caldo e conosciamo anche il marito Anton. La coppia è di etnia sami, l’unica popolazione indigena riconosciuta della Norvegia. Un’occasione fantastica per conoscere di più la loro cultura millenaria, strettamente legata alla pesca e all’allevamento di renne. Ceniamo insieme e poi andiamo a fare un giro per l’isola, grande 500 km2 e con una popolazione di…100 persone in totale! La strada asfaltata è lunga 20 km, le altre parti si raggiungono solo via mare. Tutti gli abitanti hanno perciò non solo un auto ma anche una barca, che usano per spostarsi e per pescare.

Il giorno dopo il tempo è sempre nuvoloso e così Mimmi ci porta a visitare Hammerfest, la città più a nord del mondo. Scopriamo la storia di questo luogo (completamente distrutto dai nazisti poco prima della fine della guerra), famoso per la pesca, per le esplorazioni artiche e, più recentemente, per la scoperta di vasti giacimenti di gas LNG.

Il mattino dopo le nuvole lasciano finalmente spazio al cielo azzurro e dopo quattro giorni rivediamo il sole! Dopo aver fatto una passeggiata ammirando i paesaggi incontaminati dell’isola purtroppo è già ora di ripartire: ringraziamo Mimmi e anche una sua nipote, che ci dà il primo passaggio. Nel pomeriggio, grazie ad altre due auto, raggiungiamo Alta, la città più grande della regione (chiamata Finnmark). Il centro è piuttosto brutto e l’unica cosa interessante è una chiesa moderna (costruita nel 2013) molto spettacolare, sia fuori che dentro. L’obbiettivo, però, è visitare il famoso museo con le pitture rupestri disegnate dagli uomini dell’età della pietra a partire dal 5000 a.C.! Renne, alci, uccelli, navi, persone: centinaia sono le figure incise in modo stilizzato ma preciso per innumerevoli generazioni, ricoprendo decine di metri quadrati di rocce.

Martedì 2 agosto approfittiamo di un pallido sole per salire in cima a una collina dalla quale si vede uno splendido paesaggio. Poi partiamo ottimisti in autostop, con Tromso che dista 400 km. Siamo fortunati con il primo passaggio: una coppia di profughi siriani che vive in Norvegia da 3 anni ci porta fino al limite della città, raccontandoci la loro triste storia. Hanno dovuto lasciare Damasco per colpa della guerra civile, hanno perso la loro casa e sono costretti a svolgere lavori umili nel paese di accoglienza, pur essendo entrambi laureati. Il secondo autista è un signore svedese, Hans, che ha appena venduto la sua fattoria e sta viaggiando per la Scandinavia in camper. Restiamo con lui per 170 km, poi ci lascia a una stazione di servizio. Qui l’incanto si rompe e rimaniamo bloccati per quasi 3 ore. Piove di nuovo e sono ormai le nove di sera. Dopo decine di auto che ci ignorano ne arriva una, si ferma e due ragazzi algerini ci prendono a bordo: vanno anche loro a Tromso!

Quasi li abbracciamo dalla gioia, il viaggio prosegue veloce e all’una di notte siamo di nuovo a casa. Grazie di cuore a Mimmi che ci ha ospitato e alle 10 persone che ci hanno dato passaggi per un totale di 750 km!