Il Comune ancora non si sa, la Croce Rossa invece resterà senz’altro in mano a Nicoletta Albano. L’ex consigliere regionale, se verrà rieletta sindaco alle prossime elezioni comunali, resterà un caso quasi unico di amministratore pubblico locale che presiede anche il comitato della Cri. Infatti, il 16 febbraio i volontari della Croce Rossa gaviese saranno chiamati a eleggere il presidente e l’unico candidato sarà la Albano, alla guida della Cri dal lontano 1993 e vicesindaco fino al 28 gennaio, quando il Comune è stato commissariato per volontà della medesima, che ha fatto dimettere tutta la maggioranza per far decadere il sindaco Rita Semino. Sulle dimissioni di quest’ultima, firmate il 29 dicembre, sono in corso indagini per un presunto ricatto da parte della Albano, indagata per concussione. Per Albano, sono ben ventisette anni alla guida della Cri, nei quali è stata anche amministratore comunale, essendo stata eletta sindaco nel 1995, facendo della Croce Rossa, inevitabilmente, una delle basi del suo enorme consenso locale.

Nicoletta Albano all’inaugurazione della nuova ambulanza nel 2015. Alle spalle, seminascosta, la madre.

Il gruppo che la sostiene all’interno del comitato, fra cui altri amministratori comunali dimissionari a fine gennaio, è rimasto coeso anche di fronte alle accuse che le vengono mosse dalla Procura di Alessandria e nessuno se l’è sentita di contrastare la “monarchia” della Albano, che pochi anni fa non ha avuto problemi a far inaugurare una nuova ambulanza addirittura a sua mamma, con tanto di cerimonia in piazza di fronte ai volontari delle altre Croce Rosse del territorio. Un doppio ruolo, quello di guida della Cri e di amministratore comunale, che crea spesso non pochi imbarazzi ai volontari. Come a fine anno, quando la sala riunioni della sede della Croce Rossa di via Bosio venne inizialmente concessa al comitato degli alluvionati per un’assemblea e poi negata dalla stessa Albano. Pochi anni fa, a proposito del doppio ruolo della Albano, l’allora commissario regionale della Cri Antonino Calvano aveva detto, tra l’altro: “I volontari hanno diritto di esigere che la Cri sia esclusa da ingerenze e influenze politiche, perché questa è garanzia per ottenere la fiducia di tutti”. Ma non a Gavi