Lo sport è per definizione un’attività inclusiva, spesso di squadra, e che racchiude in sé i più alti principi della fratellanza, uguaglianza e rispetto degli altri.
In linea con i principi universalmente riconosciuti dello spirito sportivo ed olimpico, il CUSI – Centro Universitario Sportivo Italiano – ha sviluppato il progetto SPIN: sport per l’inclusione, volto a favorire l’attività motoria e sportiva per persone con disabilità.

Il CUSPO ha aderito con entusiasmo, abbracciando completamente la filosofia che sta alla base dell’idea: strutturare i Centri Universitari Sportivi di tutto il territrorio nazionale affinché siano preparati e strutturati per includere persone con disabilità nelle proprie attività sportive.

Per questo motivo a Roma, il 22 e 23 ottobre, il CUSI ha organizzato un momento formativo a cui ha partecipato la delegata CUSPO Patrizia Tramarin. L’incontro, presentato e moderato dal Segretario Generale Antonio Dima, aveva il fine di far acquisire conoscenze e competenze rispetto alla disabilità e alla pratica motoria e sportiva con persone disabili e per conoscere e scambiarsi le pratiche già in essere nella rete CUSI.

Sono stati trattati i temi sulla disabilità motoria, l’autismo e l’integrazione attraverso lo sport, consigli pratici di gestione dei disabili psichici e naturalmente si sono trattati i temi in fatto di diritti del portatore di handicap.

E’ stato un seminario interessante e altamente formativo sia dal punto di vista personale sia da quello strettamente gestionale”, ha commentato Patrizia Tramarin, “Le nozioni apprese verranno condivise con gli altri membri dello staff per meglio interpretare il ruolo sportivo che vogliamo mantenere nel Piemonte Orientale, universitario e non. Anche il CUSPO vuole contribuire, nelle sue possibilità, a rendere l’inclusione una buona prassi e a divulgarne maggirmente i valori”.

In verità il CUSPO da anni ha stretto collaborazioni e varato una serie di iniziative volte a facilitare l’ingresso nel mondo sportivo a persone svantaggiate e a quelle con disabilità. L’inclusione è sempre stata una regola implicita, dal momento che nello sport non ci sono barriere di alcun genere, e se ci sono si fa di tutto per abbatterle. Dalle discipline di squadra a quelle individuali, il CUSPO – dopo l’interessante seminario romano – nella pratica, proseguirà con più convinzione ed entusiasmo verso quest’obiettivo. Verranno implementati progetti ad hoc che prevedano l’ingresso a persone con disabilità ai vari corsi e discipline – in team o singolarmente – organizzati dal CUSPO. In base agli input del territorio si valuteranno altre iniziative sportive inclusive.