Le aree del territorio alessandrino considerate idonee a ospitare il Deposito unico nazionale

La pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi (Cnapi) era prevista da sei anni e nessun governo, fino all’attuale, si è assunto la responsabilità di pubblicarla. Inoltre, i Comuni potranno scegliere se candidarsi o meno. La senatrice Susy Matrisciano (5stelle) fa chiarezza rispetto alle reazioni alla notizia della pubblicazione della carta, che indica 67 luoghi “potenzialmente” idonei in Italia a ospitare il deposito unico dove devono essere accumulati i rifiuti frutto delle attività nucleari italiane, ferme ormai dal 1987. Attualmente, i rifiuti sono stoccati provvisoriamente in siti non idonei, come Saluggia, vicino a corsi d’acqua, quindi a rischio di disastro ambientale. In provincia di Alessandria attendono da decenni un deposito sicuro i bidoni presenti nella ex Fn di Bosco Marengo e della ex Campoverde di Tortona. In Piemonte, oltretutto, si trova la maggioranza dei rifiuti radioattivi italiani. La Carta nazionale per il territorio alessandrino ha individuato sei potenziali aree: Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio.

L’area della ex Fn a Bosco Marengo (dal sito sogin.it)

Finora, lo Stato e i governi precedenti nulla avevano fatto lasciando ad altri la patata bollente, tanto che l’Unione europea era pronta ad avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, con il rischio di una maxi multa, poiché i termini per individuare il deposito erano ormai scaduti. Il centrodestra, che come il centrosinistra quando è stato al governo nulla ha fatto per risolvere il problema, lasciando quindi in potenziale pericolo la popolazione, ora cavalca la protesta. Ieri è intervenuto prima il presidente della Regione, Alberto Cirio (Fi): “Trovo assurdo – ha detto – che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori. È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite”. Poi è toccato al deputato Riccardo Molinari (Lega): “La nostra regione si ritrova per decisione del Governo Conte in pole position, con un rilevante numero di siti candidati potenziali ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti nucleari. Fortissima in particolare la concentrazione in provincia di Alessandria dei siti definiti ‘verde smeraldo’, ossia con idoneità piena. Noi diciamo no forte e chiaro a questa imposizione calata dall’alto, e stiamo già raccogliendo le proteste di tanti amministratori locali”. Secondo Susy Matrisciano, invece, “la pubblicazione della Cnapi è la testimonianza di una grande assunzione di responsabilità del governo sul tema della gestione dei rifiuti radioattivi che comportava per il Paese una procedura di infrazione europea. Ricordo che la Cnapi era prevista da 6 anni e che attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori non idonei ai fini dello smaltimento definitivo, perchè si trovano in luoghi sottoposti a rischi geologici o in strutture in decadimento.

L’ex Campoverde a Tortona

Sono circa 30 anni che l’Italia e il Piemonte aspettano la realizzazione di un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività. Questa pubblicazione dà avvio ad una fase di consultazione pubblica alla quale parteciperanno enti locali, associazioni, sindacati, università ed enti di ricerca. Ricordo che l’elenco riporta 67 luoghi “potenzialmente” idonei, non definiti da questo governo e che i Comuni inseriti in elenco non sono obbligati a candidarsi. Ad oggi il governo ha dato una risposta meramente “tecnica” ad una questione che nessun altro governo ha voluto affrontare negli anni precedenti, per paura o per opportunità”. “Certo – prosegue Matrisciano – la propaganda mistificatoria e antigoverno non aiuta a risolvere un problema, quello dei rifiuti radioattivi, che abbiamo ereditato e che vogliamo risolvere. Questo è il momento di fare politica e fare il bene dei cittadini. Riguardo al nostro territorio, in termini ambientali, tra Terzo Valico, Eternit, Solvay e discarica Sezzadio (anche se non ancora portata a termine) non ci siamo fatti mancare niente. Mi auguro che i nostri sindaci sappiano agire con responsabilità verso i nostri territori al momento di decidere se presentare o meno le candidature. Lì si che sarà la politica a dover prendere le decisioni giuste”.