Per ora di nuovo c’è solo una “cabina di regia guidata dal Commissario straordinario Calogero Mauceri e coordinata dalla Regione, nella quale saranno i sindaci a tracciare la roadmap degli interventi”. Un passo avanti, forse, su come spendere i 49 milioni che lo Stato ha destinato agli undici Comuni piemontesi interessati dal Terzo valico. L’annuncio della cabina di regia è arrivato ieri ad Alessandria, dove a palazzo Ghilini, dove il commissario del Terzo valico ha incontrato gli amministratori regionali, provinciali e locali, i parlamentari, i consiglieri regionali e i dirigenti di Cociv e Rfi. Per Mauceri, nominato da mesi, è stato il primo incontro con il territorio, “un primo importante confronto con la presidenza della Regione Piemonte e con il territorio che, è mia intenzione, proseguire nel corso del mio mandato con il tavolo di coordinamento, in accordo con Regione, e il coinvolgimento degli enti locali tenendo sempre ben presente che la realizzazione di un importante opera come il Terzo Valico dei Giovi deve prestare attenzione alla realtà territoriale in cui si inserisce. Il Terzo Valico rappresenta un’occasione di sviluppo per il territorio interessato dalla nuova infrastruttura con importanti interventi di adeguamento e miglioramento sia delle viabilità locali che dei servizi”.

Alessandria: a palazzo Ghilini l’incontro con il commissario Maugeri (al centro in seconda fila). in primo piano, Gentile, ad di Rfi.

Nessun accenno al fatto che l’opera è stata definita inutile dagli esperti nominati dal ministero dei Trasporti: i 49 milioni ci sono e vanno spesi. Ma come? Da anni i sindaci discutono senza trovare una soluzione. Incamerato il milione di euro per ciascun Comune (destinato in alcuni casi a opere discutibili), non hanno mai trovato un’intesa su come utilizzare la somma più grande, che all’inizio era destinata a un progetto di rilancio turistico che doveva coinvolgere territori troppo diversi, da Alessandria e Tortona fino a Fraconalto e Vignole Borbera. Infatti, tra proposte di maxi centri sportivi, piste ciclabili e quant’altro, logistica compresa, tutto è naufragato, almeno per ora, prima con le dimissioni del precedente commissario, Iolanda Romano, poi con l’alluvione e quindi con il Covid-19. Una proposta arriva da Dino Angelini, presidente dell’associazione Oltregiogo, che riunisce numerosi Comuni, alcuni dei quali interessati dai cantieri del Terzo valico: “Questi 49 milioni – dice – sono stanziati da tempo, lo Stato non li ha ritirati, ci sono e a questo punto devono essere destinati ad aiutare realmente un territorio che necessita di lavori di carattere idrogeologico dopo l’ultima alluvione, con strade da riaprire e frane da sistemare. Opere che darebbero lavoro a tante persone. Il territorio ha bisogno di risollevarsi, puntando anche sul turismo”.