Dopo gli incendi nella raffineria Eni, l’Arpa rassicura: nessun pericolo

A Isola Sant'Antonio una postazione per il laboratorio mobile in caso di eventuali altre emergenze

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Intervento rassicurante del responsabile del dipartimento Arpa di Alessandria, Alberto Maffiotti, e del tecnico Laura Erbetta, nella riunione della Commissione consiliare Ambiente, presieduta da Franco Carabetta, per illustrare la situazione ambientale dopo gli incendi alla raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi del 1° dicembre 2016 e del 5 febbraio 2017, dai quali si è sprigionata una nube di vapori e polveri che, in particolare nel primo caso, ha interessato anche il territorio tortonese.

Non c’è stato alcun pericolo per la popolazione e per far fronte ad eventuali altre emergenze si sta predisponendo una postazione per il laboratorio mobile dell’Arpa a Isola Sant’Antonio, il Comune più vicino alla raffineria.

L’Arpa ha preso accordi con il sindaco di Isola Sant’Antonio, Cristian Scotti, per preparare un allaccio pronto all’uso nel territorio comunale per l’installazione di questo strumento, il più completo per effettuare le analisi dell’aria in tempo reale. Darà avvio, inoltre, ad una caratterizzazione di dettaglio del fondo ambientale relativo alle sostanze organiche presenti nella zona del Tortonese più vicina alla raffineria, e quindi più a rischio di ricadute in caso di incidenti, oltre ad acquisire nuove sonde per la determinazione di parametri specifici di combustione.

«Per entrambi gli incidenti – ha detto Maffiotti – è stata attivata la pronta reperibilità dei tecnici Arpa che hanno effettuato rilevazioni e prelievi sia per le analisi condotte in campo che per i successivi approfondimenti in laboratorio. I due episodi hanno avuto caratteristiche diverse in quanto il primo, di portata maggiore, è risultato visibile da tutto il Piemonte e in parte anche dalla Liguria, raggiunta dalla nube che ha sorvolato il territorio Tortonese».

Da subito è stato attivato il Com di Protezione civile e a titolo precauzionale la cittadinanza è stata esortata a non esporsi e a sospendere eventuali attività sportive all’aperto. L’allerta è rientrato poi in tarda serata.

Le analisi di laboratorio hanno evidenziato per le polveri l’assenza di valori riconducibili all’incendio, mentre per la qualità dell’aria è stata riscontrata la presenza di idrocarburi aromatici da petrolio e benzine in concentrazioni superiori al fondo ambientale.
«Tali valori, seppur elevati – ha detto Maffiotti -, non sono stati tali da determinare effetti di disturbo immediato, intossicamento o tossicità acuta in quanto ampiamente inferiori alle soglie di riferimento. I livelli di benzene a Tortona in quelle ore sono più o meno confrontabili con quello che respirano gli addetti alle pompe di benzina per qualche ora». Il secondo incendio del 5 febbraio, di per sè più contenuto, è stato circoscritto anche dalle condizioni di tempo perturbato con pioggia.

Tuttavia, come ha spiegato Laura Erbetta, anche in questa occasione i tecnici Arpa hanno effettuato campionamenti nei Comuni del Tortonese confinanti con la provincia di Pavia, dove non sono state evidenziate concentrazioni superiori al fondo ambientale. «Ci è sembrato opportuno coinvolgere il direttore dell’Arpa e i suoi tecnici per illustrare in Commissione Ambiente quanto accaduto nella raffineria di Sannazzaro – dice l’assessore all’Ambiente Davide Fara -. Come sempre il dottor Maffiotti e i suoi collaboratori si sono dimostrati tanto puntuali e preziosi nelle fasi emergenziali degli eventi, quanto chiari e precisi nell’illustrazione dei risultati dell’attività svolta».