Il tunnel del Terzo valico a Radimero di Arquata

Le verifiche dell’Arpa hanno rilevato l’assenza di fibre di amianto nell’aria nella ex cava di deposito dello smarino del Terzo valico di Clara e Buona ad Alessandria, dopo che le centraline avevano evidenziato un superamento del limite di 1 fibra per litro, scoperto dalle centraline del Cociv, considerata la soglia oltre la quale scatta il pericolo per la salute.

La notizia, diffusa dal sito notavterzovalico.info, aveva destato parecchio allarme poiché, secondo il sito web dell’Osservatorio ambientale del Terzo valico, era scattata l’allerta, che in sostanza è consistita nell’attivazione, da parte dell’Arpa, di “misure dirette sul posto a verificare quanto comunicato e la contestuale verifica nei cantieri dello stato di attuazione delle prescrizioni. Entrambe le attività – spiega il direttore dell’agenzia, Alberto Maffiotti – sono state esperite da Arpa nelle settimane passate evidenziando l’assenza dì fibre di amianto in aria nell’area di cantiere Clara e Buona. Sono in corso ulteriori verifiche da parte del Polo Amianto di Arpa sui campioni, filtri, di Cociv, che hanno dato luogo alla segnalazione. Allo stato attuale non sussistono elementi oggettivi ostativi all’attività di conferimento nel sito di Clara e Buona”. Resta il fatto che la diffusione dell’amianto sul territorio a causa del Terzo valico prosegue, nonostante gli avvertimenti dei medici che si sono esposti negli anni scorsi evidenziando i pericoli per la salute umana, in particolare per i bambini.

La questione amianto sarà uno dei temi affrontati domani nella seduta dell’Osservatorio ambientale del Terzo valico, che si svolgerà per la prima volta ad Alessandria. Per anni questo organismo quasi del tutto inutile si è riunito a Roma senza decidere decidere nulla, presieduto da un avvocato napoletano che nulla sapeva del Terzo valico. L’incontro è previsto a palazzo Ghilini a partire dalle 10. Si discuterà anche dello stato ambientale alla riapertura dei cantieri e del rischio di distruzione delle fonti degli acquedotti legate alla pesante siccità. L’Osservatorio è presieduto da Claudio Coffano, dirigente della Provincia.