Il crinale di Pinceto visto dal monte Zuccaro

Centinaia di particelle catastali non solo in Liguria ma anche in Piemonte sono interessate dagli espropri e dalle occupazioni temporanee relative all’impianto eolico “Popein” tra Isola del Cantone e Voltaggio, non solo per l’installazione delle 4 torri ma anche per il trasporto degli enormi componenti sul crinale appenninico al confine tra le due Regioni. Il progetto ha già ottenuto l’ok dal punto di vista ambientale da parte della Regione Liguria e attende l’autorizzazione unica dalla Città metropolitana di Genova. Gli aerogeneratori saranno alti 160 metri per produrre 4,20 MW ciascuno, con un cavidotto che dovrà arrivare nella Valle Scrivia ligure. La viabilità interessata sarà quasi tutta sul territorio alessandrino. Fera, la società proponente, ha fatto pubblicare all’albo pretorio dei Comuni e degli enti interessati un avviso nel quale sono elencate le particelle catastali interessate: a Voltaggio sono soprattutto quelle relative alla strada che sarà realizzata dal fondovalle per arrivare al crinale, percorso che passerà dai boschi di cascina Alpe dopo che il precedente tracciato indicato, la strada comunale di val Barca, è stato scartato per l’eccessivo impatto ambientale. L’avviso indica anche particelle in molti altri Comuni lungo il percorso che faranno i trasporti eccezionali delle torri, da Tortona, Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Serravalle Scrivia e Gavi (https://albo.studiok.it/gavi/tmp/mipb5hm0h85vfe9i8g9ra4s5d6_MES00000000012022_159283_avviso%20pubblico%20-%20autorizzazione%20unica%20impianto%20eolico%20popein.pdf).

Un tratto della strada Alpe-Banchetta a Voltaggio

Fera ha già assicurato che il nuovo tracciato previsto a Voltaggio “è in parte già utilizzato per la manutenzione dei metanodotti e verrà impiegato solo per il passaggio degli aerogeneratori e poi ripristinato e messo in sicurezza con opere di regimazione idraulica”. Il Comitato Territoriale per la Salvaguardia dei Crinali della Valle Scrivia e Val Lemme si oppone all’impianto poiché ritiene che non ci sia abbastanza vento costante sul crinale appennino e non è quindi sopportabile l’impatto ambientale previsto per l’installazione delle torri, seppure siano scese da 10 a 4 rispetto alla prima versione del progetto di dieci anni fa. Fera sostiene invece di aver misurato il vento sul sito per cinque anni: le misurazioni hanno confermato la vocazione eolica della zona.