Una protesta degli anni scorsi delle maestranze Cementir

Si saprà il 18 febbraio se e quando i lavoratori della ex Cementir di Arquata Scrivia scenderanno in sciopero contro la decisione della Buzzi Unicem di chiudere il cementificio aperto nel 1958. Quel giorno si terranno assemblee di due ore, come spiegano i sindacati, in tutti gli stabilimenti della società di casale Monferrato a sostegno dei lavoratori arquatesi e di Greve in Chienti. Nella fabbrica toscana i dipendenti a rischio licenziamento sono 75: sono in presidio permanente da ottobre, da quando la proprietà ha chiuso il cementificio per via del Covid, senza mai riaprirlo.

I sindacati edili Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil ritengono che il cementificio arquatese debba rimanere attivo, visto che, nonostante la flessione del mercato, il lavoro non manca e da Arquata verrebbe solo spostato altrove. Buzzi Unicem ha già manifestato l’intenzione di trovare un posto di lavoro ai circa venti lavoratori arquatesi, magari negli altri suoi cementifici. Il più vicino è però a Trino Vercellese.